Si naviga a vista. Ieri doveva essere una giornata di soluzioni e decisioni: tutto rimandato, il governo deciderà oggi il destino degli italiani durante il periodo natalizio. Si avanza per ipotesi, tughe di notizie, marce indietro e sgambetti. L’accordo tra la parti sembra indirizzato ad otto giorni in zona rossa nazionale, cioè tutti i testivi e prefestivi. Ci potrebbe essere lina finestra per ricongiungersi con i familiari, ma non più di due. Altro caos a cui per ora nessuno sa dare una risposta chiara. Lo schema è sostanzialmente questo: nuove restrizioni, dunque, per frenare la curva dei contagi Covid che non accenna a scendere. L’incontro con le Regioni di ieri è stato interlocutorio. Anche perché il governo, ovvero il ministro Francesco Boccia, si è presentato senza un piano. Tutto rimandato a oggi. Il premier Giuseppe Conte incontrerà la maggioranza, ancora divisa, compresa Italia Viva. Poi ci sarà un altro tavolo tra Boccia e i governatori. Infine, alle 18. un Consiglio dei ministri per il Dpcm di Natale. Lo scenario è una doppia zona rossa. Una dal 24 dicembre al 27. L’altra dal 31 al 3 gennaio. Il 28. 29 ñ 30 restano gialli o arancioni. Si allontana [‘ipotesi di una zona rossa continua dal 24 dicembre al 6 gennaio. I governatori ieri hanno chiesto ristori immediati per le categorie chiuse. Ci sono poi altri dubbi. Sarà possibile raggiungere i congiunti? Sì, ma solo due per volta. Non è ben chiaro cosa voglia dire e soprattutto quando sarà permesso. Poi la mobilità tra piccoli Comuni, In Senato la maggioranza ha votato in favore della mobilità, ma alcuni governatori tra cui Vincenzo De Luca sono pronti a vietarli. Luca Zaia, presidente del Veneto, lo ha già fatto: ha deciso la chiusura dei confini comunali dopo le 14 dal 19 dicembre al á gennaio. De Luca potrebbe seguirlo, almeno in parte. Da Palazzo Santa Lucia fanno trapelare che almeno nei giorni ‘caldi’, ovvero vigilia e Natale, gli spostamenti potrebbero essere Diffìcile che Conte applichi misure particolarmente stringenti. Anche perché governatori come Giovanni Toti e Attilio Fontana, Liguria e Lombardia, hanno chiesto re strizioni blande. “Se il governo deciderà la zona rossa per tutta Italia a Natale