Scene da terzo mondo nella storica piazza Vanvitelli
“ Non ne possiamo più! Le autorità preposte devono assolutamente intervenire rispetto a un grave problema la cui soluzione non è più ulteriormente rinviabile – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Il Vomero da quartiere bene della Città si è trasformato in una sorta di Corte dei miracoli, un quartiere con un numero sempre crescente di accattoni, di mendicanti e di venditori di calzini e di articoli vari, che esercitano la mendicità in maniera invasiva, tartassando continuamente i passanti con richieste insistenti e petulanti, le quali, non raramente, esasperano le persone al punto che in qualche caso si è assistito anche a diverbi piuttosto accesi. Non mancano poi quelli che si fingono afflitti da patologie o che si buttano a terra, stendendosi su un cartone, nel tentativo di commuovere le persone, dando nel complesso un’immagine indecorosa e inaccettabile anche ai turisti che arrivano sulla collina “.
” Emblema di questo degrado, di recente, è diventata piazza Vanvitelli, una delle più belle e antiche piazze di Napoli – puntualizza Capodanno -. Infatti, in questi giorni si assiste a scene da terzo mondo, che rendono ancor più urgente la soluzione del problema. Al mendicante di colore che si piazza tutti i giorni all’angolo di piazza Vanvitelli e che per tutta la giornata infastidisce la gente al grido di “spiccioli per mangiare”, ai petulanti quanto insistenti venditori di calzini e di accendini che assaltano letteralmente i passanti, sovente inseguendoli fino a quando non si decidono, pur di liberarsene, ad acquistare i loro prodotti, ai rappresenti di sedicenti associazioni di volontariato a caccia di danaro, che non si sa bene che fine faccia, e che andrebbero controllati, si è aggiunta una coppia, un uomo e una donna, che da alcuni giorni bivaccano in una delle aiuole, peraltro affidata, dove mangiano, dormono su cartoni ed espletano anche i loro bisogni fisiologici “.
Capodanno non usa mezzi termini e invita le autorità cittadine, in particolare prefetto, questore e sindaco, a intervenire con l’urgenza del caso per restituire decoro e dignità al quartiere collinare, liberandolo, nel rispetto degli strumenti offerti dalle norme vigenti, attraverso azioni coordinate e continue, dalla marea di questuanti, accattoni, zingari e ambulanti che lo hanno letteralmente invaso. In particolare il sindaco potrebbe valutare l’opportunità di emanare, così come già fatto in altri Comuni, un’ordinanza sindacale contro l’accattonaggio molesto, in applicazione all’art. 2 del Decreto 5 agosto 2008, del ministero dell’Interno, il quale consente al primo cittadino di emettere ordinanze qualora i comportamenti citati nello stesso decreto, tra i quali appunto l’accattonaggio molesto “possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l’accesso ad essi”.