” Stamani, in un tratto di via Scarlatti, nei pressi di piazza Vanvitelli, sono comparsi diversi palloncini di colore azzurro, attaccati a elementi di arredo urbano. Sul filo che li sosteneva era presente un cartoncino di colore giallo con scritta la domanda, su uno dei due lati, “Chi potrebbe riparare…? ” aggiungendo di volta in volta l’elemento al quale era legato il palloncino, una tubatura, una panchina, un paletto, un lampione “. A dare la notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.
” Sull’altra faccia del foglietto- puntualizza Capodanno -, si chiarisce lo scopo dell’iniziativa, promossa attraverso una piattaforma che offre una sorta di negozio virtuale, dove si possono prenotare tutta una serie di servizi, mettendo a disposizione persone specializzate per risolvere i problemi che quotidianamente si presentano ai consumatori “.
” Un’iniziativa simpatica – sottolinea Capodanno -. Che mi ha fatto venire in mente un modo con il quale potremmo segnalare agli uffici competenti dell’amministrazione comunale i tanti disservizi che affliggono il popoloso quartiere collinare, utilizzando però dei palloncini di colore rosso, per simboleggiare la vergogna per il degrado nel quale sono state ridotte piazze e strade del Vomero “.
” Su un platano potremmo mettere un palloncino rosso con la scritta: ” Chi disinfesterà quest’albero dalle cimici? ” – esemplifica Capodanno -. Su uno dei tanti cumuli d’immondizia: ” Chi toglierà la spazzatura da questa strada? “. Su una delle campane perennemente piene: ” Chi svuoterà questa campana? “. “Chi riempirà questa buca? ” su una delle numerose buche che continuano ad aprirsi sulla pavimentazione stradale senza che s’intervenga, con conseguenze immaginabili. E con una complicità di uno dei tanti topi che scorrazzano lungo i marciapiedi, potremmo pensare di attaccargli sulla coda, un cartellino rosso con la scritta: ” Chi ci libererà dai topi e dalle blatte che hanno invaso il quartiere? “.
” Un’idea che stiamo elaborando e che a breve potrebbe anche essere messa in atto – conclude Capodanno -, auspicando che serva a scuotere le coscienze di chi ha ridotto un quartiere, un tempo cosiddetto “bene”, nella attuali inaccettabili condizioni di degrado e di abbandono “.