Sono 49 i Centri antiviolenza attivi in Campania, due dei quali si occupano di uomini che maltrattano le donne. quanto emerge dalla mappatura eseguita dall’Ordine degli Psicologi della Campania che e’ pubblicata da
oggi, con i contatti e gli orari di apertura, sul nuovo portale ‘amicheperlarete.it’, presentato oggi dalla Regione Campania. La mappa e’ il risultato del protocollo d’intesa sottoscritto il 25 novembre 2015 tra la Regione, Ufficio scolastico regionale, Anci e Ordine degli Psicologi, che in quella sede si impegnava a monitorare le strutture attive all’interno degli Ambiti territoriali della Campania. Dalla ricerca emerge che a Napoli e provincia sono presenti 18 Centri antiviolenza (Cav) di cui cinque nel capoluogo, ognuno dei quali serve gli utenti di due municipalita’. Ci sono sportelli attivi anche a Ischia, Sorrento, Pozzuoli, Sant’Antimo, Casoria, Casalnuovo, Volla, Pomigliano d’Arco, San Giuseppe Vesuviano, Castellammare di Stabia, Torre del Greco e due a Giugliano. Nove i Centri attivi in provincia di Caserta, di cui uno in citta’, otto a Salerno (uno nel capoluogo), sei ad Avellino e Benevento, di cui due per ogni capoluogo. In Campania ci sono inoltre due sedi che si occupano di uomini autori di violenza: lo sportello di ascolto ‘Oltre la Violenza’ a Napoli, la prima struttura pubblica di questo tipo ad aprire nel Mezzogiorno, e l’associazione ‘A voce alta’ di Pontecagnano (Salerno). A queste si aggiungono i ‘Percorsi Rosa’ dei reparti di pronto soccorso. “Fenomeni come la violenza, il bullismo, il sexting rappresentano ormai un’emergenza sociale – sottolinea la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Antonella Bozzaotra – Di violenza ci si ammala e gli psicologi, che operano in ambito sanitario, sono chiamati a fare la propria parte. E’ fondamentale che si crei una rete sociale, nella quale tutti gli attori coinvolti mettano in campo azioni di contrasto, ognuno con le proprie competenze. Noi ci occupiamo di assistere le donne, accompagnarle a un passo decisivo come la denuncia e svolgiamo un’azione di monitoraggio dei centri attivi sul territorio, dove queste donne, cosi’ come le vittime di bullismo e cyberbullismo, devono essere indirizzate”.