Immersi nel silenzio delle colline, tra ulivi secolari e crinali di cipressi. Ecco 10 paesi di struggente bellezza, per un weekend alla scoperta di una delle regioni vinicole più belle del mondo
Qui un’antica abbazia, più avanti un castello sulla collina, che fluttua come un miraggio nelle prime foschie autunnali, a poca distanza una serie di casali circondati da cipressi e vigneti. La strada tortuosa si insinua tra campi di terra bruciata, valli e pezzi di bosco, che d’improvviso lasciano spazio al bianco gessoso dei calanchi e all’ocra del tufo: ecco una serie di vertiginose rupi tra gli ulivi, col paesaggio che diventa severo e brullo.
Val D’Orcia, Chianti, Valtiberina e più a sud gli ampi spazi aperti della Maremma. Percorrere questi luoghi è tra le esperienze più incantevoli che l’Italia regala: gli scenari sono quasi familiari, perché hanno ispirato i maestri del Rinascimento, facendo da sfondo a tanti dipinti. La bellezza della campagna toscana si fonde con una vasta eredità storica, estesa per oltre duemila anni fino ai lasciti della civiltà etrusca.
Infine, come dicono sognanti i turisti stranieri, tutto il meglio della Dolce vita, in una delle regioni vinicole più blasonate del mondo. Lo splendido panorama diventa allora cornice per due calici di vino, per sostanziosi menù a base di selvaggina e carne alla brace, degustazioni di formaggi e olio d’oliva, fino al relax di qualche ora alle terme, coronamento ideale a un weekend trascorso tra tanta meraviglia.
Continuiamo il nostro viaggio nell’Italia dei borghi: oggi tocca a quelli della Toscana. Ancora una volta ve ne presentiamo 10, splendidi e intatti, immersi nella tavolozza delle Crete Senesi o dove la natura si fa lunare e selvaggia. Con una raccomandazione:
Come li abbiamo scelti: È difficile (o più propriamente impossibile) selezionare i «borghi più belli». Data la grande ricchezza italiana ogni scelta diventa inevitabilmente soggettiva e parziale. Per tentare però di dare una «mappa ragionata», abbiamo cercato di considerare vari aspetti: in primo luogo, la ricchezza artistica e architettonica del borgo, con un occhio di riguardo verso quelle realtà che l’amministrazione pubblica ha cercato di preservare. Abbiamo privilegiato nella scelta i borghi incontaminati da evidenti brutture architettoniche. Altri criteri non meno importanti nel guidare la scelta la bellezza della natura circostante, la posizione scenografica del borgo e l’aver mantenuto un’atmosfera autentica e viva, al di là di quegli artefatti a uso e consumo dei turisti. Tutto questo basta? No. Perché spesso ciò che fa la differenza è la magia che si respira in un luogo, frutto di quell’inspiegabile alchimia di colori, luci, suoni e suggestioni. Da qui nascono i ricordi e soprattutto quella nostalgia che, vestendo luoghi e tempi nel cuore, li rende davvero unici. Percepire quella magia, sta a ognuno di noi.
Fonte Vanity Fair.it