In un anno in Italia 1.011 tentati suicidi di detenuti, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. SAPPE: “Alta tensione è conseguenza di vigilanza dinamica e ‘regime aperto’”
“Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Come si può dunque sostenere che è terminata l’emergenza nelle carceri italiane?”.
E’ quello che sostiene Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, commentando un comunicato stampa dell’Amministrazione Penitenziaria.
“Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere. Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. Nell’anno 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. E spesso i poliziotti penitenziari subiscono le conseguenze di queste sconsiderate violenze”, aggiunge il leader nazionale dei Baschi Azzurri. Che sollecita un intervento del Ministro della Giustizia Andrea Orlando su un fatto specifico: “Mancano più di 8mila Agenti di Polizia Penitenziaria in organico e il Decreto MilleProroghe ha previsto l’assunzione di 887 nuovi Agenti, circa il 10% dell’effettivo bisogno. Ma l’Amministrazione Penitenziaria ancora non ha assunto alcun provvedimento per assumere i nuovi Agenti, a partire dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a partire per i corsi di formazione. Chiediamo dunque al Guardasigilli un suo autorevole intervento per affrontare la questione penitenziaria, che è e rimane una emergenza, a cominciare dalla rapida assunzione dei nuovi Agenti”.