Per fortuna sapevamo da tempo che avremmo passato in lockdown anche questa Pasqua e dunque i pochi aggiustamenti emersi ieri si limitano a ritoccare uno scenario già consolidato. In sintesi da lunedì tré Regioni vanno in “rosso” (Toscana, Valle d’Aosta e Calabria) e da martedì il Lazio torna in “arancione”. A parte l’italica tortuosità delle ordinanze ministeriali di ingresso e d’uscita nelle fasce, in sostanza l’unica novità di rilievo che inciderà sulla vita delle famiglie è che da martedì 7 aprile anche in zona rossa riapriranno gli asili, le primarie e le prime medie.  Queste aperture delle scuole varranno anche per martedì 30 e mercoledì 31 marzo. Magra consolazione perché come noto da settimane – il 3,4 e 5 aprile e dunque anche Pasqua e Pasquetta, tutta l’Italia sarà zona rossa. Ma che cosa significa vivere in rosso e arancione? Ecco, di seguito, le regole più importanti. Spostamenti e visite In teoria in zona rossa si sta a casa (tranne che per lavoro e salute) e in zona arancione non ci si potrebbe muovere dal proprio Comune. In pratica c’è qualche crepa nel muro delle limitazioni. Nei giorni 3,4 e 5 aprile – quindi solo a Pasqua – sarà consentito, una sola volta al giorno, andare a trovare parenti o amici nella stessa Regione. Ci si può spostare in coppia con i figli di meno di 14 anni e con persone non autosufficienti con le quali si abita. A parte i tré giorni di Pasqua gli in contri con gli amici sono vietati nelle Regioni rosse ma sono consentiti una volta al giorno in quelle arancioni, nelle quali chi vive in piccoli comuni può spostarsi in un raggio di 30 chilometri dalla propria abitazione. Sono vietati assembramenti, dunque a Pasquetta meglio rinunciare alla classica gita fuori porta con gli amici, Messe Sono consentite ma nel rispetto del distanziamento. Canti vietati. I Vescovi hanno più volte consigliato ai fedeli di recarsi solo presso la chiesa più vicina. Seconde case Secondo le regole nazionali sia in zona rossa che in zona arancione si può usufruire solo della casa di vacanza che risulta di proprietà o affittata con contratto datato prima del 14 gennaio. Ci si può andare solo con il proprio nucleo familiare, senza amici o parenti. In realtà però molte Regioni hanno posto limitazioni ferree. In Campania, ad esempio, è vietato usufruirne (tranne che per urgenze) non solo a chi abita fuori Regione ma anche a chi risiede in Campania. I fortunati che hanno una seconda casa a Capri, dunque, questa Pasqua non potranno godersela. Stesso discorso per la Toscana. Con una ordinanza valida fino ali’11 aprile il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha vietato a chiunque di raggiungere la seconda casa se non per motivi gravi.