Ora e’ ufficiale, questa estate sara’ possibile vaccinarsi anche in vacanza. Il via libera definitivo
porta la firma del commissario straordinario Francesco Figliuolo
che pero’ avverte: non sara’ la prassi ma l’eccezione. La
somministrazione, infatti, riguardera’ esclusivamente la seconda
dose e sara’ effettuata a chi soggiornera’ per lunghi periodi in
citta’ diverse da quelle di residenza e anticipando per tempo
l’intenzione di volersi sottoporre al vaccino nel luogo di
villeggiatura. “Laddove per eccezionali motivi dovesse rendersi
necessaria la somministrazione della seconda dose a lavoratori e
turisti che soggiornano al di fuori della Regione di residenza
per un periodo di permanenza congruo – si legge nella lettera
che Figliuolo ha inviato ai governatori di tutta Italia -,
questa struttura, qualora informata con adeguato preavviso, e’
disponibile al riequilibrio delle dosi da distribuire”.
Parole accolte con soddisfazione dalle Regioni che, da tempo,
chiedevano delucidazioni sul vaccino in vacanza. Tra le prime ci
sono Piemonte e Liguria che stanno mettendo a punto gli ultimi
aspetti tecnici per consentire ai rispettivi vacanzieri di
sottoporsi al richiamo. Intese che, con ogni probabilita’ ,
saranno presto replicate anche in altre zone d’Italia anche se
lo stesso commissario spiega che le somministrazioni in vacanza
sono “piu’ uno spot che una necessita’ “. “Gia’ siamo organizzati
per i lavoratori non residenti o chi si sposta in altra regione
per lungo tempo”, spiega aggiungendo che per quanto riguarda
la registrazione sui sistemi informativi “le attuali procedure,
qualora correttamente implementate” dalle Regioni, “gia’
consentono la regolare tenuta dei flussi informativi”.
Nella giornata degli annunci, Figliuolo anticipa anche la
necessita’ di mantenere la mascherina a scuola per l’inizio del
nuovo anno, in attesa delle autorizzazioni per avviare la
campagna vaccinale anche per i bambini di 6 anni. Nel frattempo,
l’Italia si prepara all’eventualita’ di una terza dose alla
popolazione. “Abbiamo gia’ opzionato di concerto con l’Unione
europea, una quantita’ tale di vaccini, per coprire tutta la
popolazione con un ulteriore dose ed anche con una robusta
riserva”, sottolinea Figliuolo, spiegando che le vaccinazioni
con il tempo si sposteranno dagli hub – prossimi alla chiusura
(il Lazio li sospendera’ gia’ ad agosto) – a ospedali, medici di
base, farmacie e punti aziendali.
Ad oggi, 26 milioni di italiani – quasi uno su due (il 48%) –
hanno ricevuto almeno la prima dose. “Questo – evidenzia
Figliuolo – grazie alla grande efficienza raggiunta dalla
macchina, con una media di somministrazioni compresa tra il 90 e
il 95% delle dosi consegnate. E’ la bella Italia che quando si
mette assieme e fa squadra, vince. In 100 giorni di attivita’ ,
abbiamo fatto tanto lavoro con la soddisfazione di essere vicini
ai nostri cittadini e i risultati sono 39 milioni e 320mila
somministrazioni . L’Italia e’ molto ben posizionata nelle
classifiche europee e, soprattutto, c’e’ voglia di vaccinarsi e
la vaccinazione e’ l’architrave per la messa in sicurezza del
Paese e per la ripartenza economica”.
Intanto, nonostante l’avvertimento del coordinatore del
Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli sull’utilizzo di
AstraZeneca in seguito al caso della 18enne di Genova ricoverata
per una trombosi, la campagna vaccinale prosegue spedita con
l’obiettivo di raggiungere nel mese di giugno le 600 mila dosi
giornaliere. Per questo in dieci Regioni sono gia’ attivi 43 team
mobili, che prossimamente diventeranno oltre 50, per raggiungere
zone impervie e “vaccinare persone fragili e anziani che non
hanno capacita’ informatiche e che stiamo cercando”, chiosa
Figliuolo.