Tutti pazzi per la musica vintage nell’era digitale. Ultimo esempio in ordine di tempo, le
classifiche di Natale: il caso piu’ eclatante e’ All I Want For
Christmas Is You di Mariah Carey, evergreen da oltre 25 anni, ma
in generale i brani di repertorio hanno occupato stabilmente le
chart durante le festivita’ . E se nel 2011 non c’era traccia in
classifica di brani natalizi, nel 2020, nell’era dello
streaming, queste canzoni sono arrivate ad occupare meta’ della
top ten italiana, cosi’ come in Usa e Uk, per raggiungere il 60%
nel 2021.
A intercettare questa tendenza e’ la Fimi: il catalogo – cioe’
i brani con almeno 18 mesi di vita – torna a dominare il mercato
nell’era digitale, salendo nel 2021 al 74% del consumo di album.
Per fare qualche esempio, negli ultimi cinque anni, in Italia,
l’album in vinile piu’ venduto e’ The Dark Side of the Moon dei
Pink Floyd. Hotel California degli Eagles e’ da tre anni, cioe’
156 settimane, nella classifica di Billboard degli album piu’
venduti negli Usa ed e’ il terzo Lp piu’ venduto di tutti i tempi
con 26 milioni di copie. Nel prospetto di quotazione alla borsa
di Amsterdam, la Universal Music – fa notare ancora la Fimi – ha
messo nero su bianco che i ricavi generati dal catalogo, ovvero
dischi con piu’ di 18 mesi dalla pubblicazione, superano il 50%.
E negli Stati Uniti le vendite di catalogo nel 2021 sono
cresciute del 24%.
La tendenza nostalgica e’ iniziata con la pandemia: durante il
lockdown gli appassionati di musica si sono spostati in massa
verso brani legati al passato, anche grazie a playlist, TikTok e
altri canali di discovery. E cosi’ brani anni ’80 e ’90 sono
diventati popolari anche nella generazione Z: nella ricerca
Engaging with Music di Ifpi (International Federation of the
Phonographic Industry), i dati italiani mostrano che questi
brani musicali sono ascoltati dal 28% e 23% dei ragazzi tra i 16
e i 24 anni. Un 15% di questi addirittura ascolta musica degli
anni ’70.
Le occasioni per riscoprire la musica del passato sono
cresciute notevolmente con i social media e lo streaming. Una
vecchia hit come Beggin, rilanciata dai Ma’ neskin a livello
globale, oltre ad essere la seconda canzone piu’ ascoltata sul
Tik Tok, con 10,4 milioni di video sincronizzati, ha fatto
crescere gli ascolti anche del brano originale, scritto da Frank
Valli nel 1967, e perfino della cover del 2007 dei Madcon.
Successi evergreen sono tornati in classifica anche grazie a
colonne sonore di film e serie tv. E le case discografiche
stanno creando divisioni specializzate proprio per sviluppare il
catalogo in varie forme: per il trentennale di Nevermind dei
Nirvana, quest’anno, sono previste edizioni speciali in vinile,
con materiale di archivio, dischi in vinile live, tirature
limitate con audio rimasterizzato in alta risoluzione 192kHz
24-bit a partire dai nastri analogici stereo originali.
Gli effetti di questo boom si sono fatti sentire anche a Wall
Street: aziende di private equity hanno versato miliardi di
dollari nell’acquistare cataloghi di canzoni e/o registrazioni
master da hitmaker sia classici che attuali. Bruce Springsteen
ha ceduto a Sony Music il proprio catalogo (un massimo storico
stimato di 500 milioni di dollari), Bob Dylan a Universal
Publishing (per una stima di 300 milioni di dollari), Neil Young
a Hipgnosis (per 150 milioni di dollari dichiarati), Stevie
Nicks a Primary Wave (100 milioni di dollari) e gli eredi di
David Bowie a Warner Music (anche qui per circa 500 milioni di
dollari).
La crescita del catalogo riflette anche, piu’ in generale, un
consumo digitale di brani che non sono solo nelle hit. In
Italia, in particolare, e’ cresciuto il numero di artisti che
raggiungono soglie di vendita piu’ elevate. Nel 2021 – sempre
secondo Fimi – nel nostro Paese 479 album hanno superato la
soglia di 10 milioni di streaming, per un totale di 302 artisti.
Dieci anni prima, nel 2011, solo 134 album per 105 artisti
avevano superato l’equivalente soglia delle 10.000 copie vendute
(fisico + download). Inoltre, complice sempre il digitale, e’
scesa l’eta’ media degli artisti in top ten: dal 2012 e’ calata
del 38%, passando da oltre 40 anni a poco piu’ di 26 anni.