L’abusivismo, il male oscuro che tormenta il turismo italiano, rischia di rovinare una stagione che invece e’ stata veramente positiva e che potrebbe fare da volano all’intera economia italiana. A lanciare l’ennesimo ma dolorosamente necessario allarme e’ il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina: nel 2016 oltre 225 milioni di presenze sono state assorbite da strutture al di fuori dellaricettivita’ ufficiale, piu’ della meta’ delle presenze ufficiali registrate da Istat (397,8 milioni). La stima, fatta per Assoturismo da Centro Studi Turistici di Firenze, e’ stata elaborata a partire dalle differenze tra i flussi turistici emersi dalle indagini campionarie Banca d’Italia sui turisti stranieri in Italia ed Istat sui Viaggi e Vacanze degli Italiani e quelle effettivamente registrate nelle strutture ricettive ufficiali dello stesso istituto di statistica. Il risultato e’ appunto una discrepanza – una sorta di Tourist Gap – di 225,6 milioni di presenze, di cui solo una piccola parte e’ riferibile alle seconde case di proprieta’: il grosso delle presenze si e’ realizzato tramite affitti in nero, b&b abusivi e altri operatori irregolari, frequenti soprattutto nel turismo religioso e aziendale. Il fenomeno sembra essersi acutizzato nel corso di questa
estate, limitando fortemente le ricadute positive di una stagione che ha registrato flussi turistici in aumento in ogni parte d’Italia. Secondo i dati dell’indagine su un campione di 2.350 strutture ricettive: complessivamente, quest’estate si e’ registrato un aumento di oltre 7,6 milioni di pernottamenti (+3,7%) e di oltre 1,9 milioni di arrivi (+4,1%). “La stagione estiva di quest’anno e’ stata positiva per il turismo, con presenze ufficiali in aumento del 3,7%” spiega Messina a margine del Direttivo Assoturismo, riunitosi a Roma alla presenza del nuovo Presidente per la prima volta. “Purtroppo pero’ e’ stata un’estate da record anche per gli irregolari, ed e’ chiaro ormai che il settore viva un’emergenza abusivismo, come confermato anche dai controlli svolti dalla Guardia di Finanza quest’estate. Case vacanze-pollaio, affitti in nero e simili – conclude Messina – non sono solo un problema per gli operatori in regola, che ne subiscono la concorrenza sleale. Sono un danno per tutti: per l’erario – che perde milioni di euro di gettito – e per la salute pubblica e la sicurezza dei turisti. Un fronte, questo, da valutare attentamente. Avere oltre 225 milioni di presenze sommerse vuol dire lasciare milioni di turisti a loro stessi. Un rischio, soprattutto in un momento in cui, di fronte a flussi in aumento, si moltiplicano episodi di cronaca che raccontano violenze nei confronti dei visitatori stranieri e italiani. Una situazione inaccettabile, amplificata dalla mancanza di sicurezza legata al sommerso e che rischia di essere una bomba per il settore e per la nostra capacita’ di attirare turisti. Per questo stiamo valutando l’opportunita’ di costituirci parte civile nei confronti dei violenti”.