Gli uomini dovrebbero imparare a fare l’autopalpazione dei testicoli, come la donna fa con il seno, per individuare anomalie che possono far pensare a un tumore. Lo hanno affermato gli esperti durante il Congresso della Societa’ Europea di Urologia (Eau 2015) che si tiene a Madrid fino al 24 marzo, che hanno individuato le cinque mosse salvavita per la diagnosi. “Il tumore al testicolo – spiega Vincenzo Mirone, Segretario Generale della Societa’ Italiana di Urologia (Siu) – e’ la neoplasia piu’ comune nei giovani maschi con eta’ compresa fra i 25 e i 49 anni, rappresentando circa l’1% del totale e il 3-10% di quelli che colpiscono l’apparato urogenitale maschile”. La prima delle cinque regole individate dalla Siu prevede di avvolgere il testicolo, prima uno e poi l’altro, nel palmo delle mani; la seconda di esaminarlo facendolo ruotare accuratamente tra pollice e indice di entrambe le mani. Quindi la terza mossa, il sensibile ausilio delle dita che devono andare a caccia di noduli duri, gonfiori morbidi o tondeggianti o di qualsiasi altra anomalia, riferendone la presenza al medico. La quarta regola dell’autopalpazione e’ la periodicita’ della procedura, poiche’ per essere utile deve essere ripetuta mensilmente e dopo un bagno caldo, quando cioe’ il sacco scrotale e’ rilassato e meglio ispezionabile. C’e’ anche una quinta ulteriore condizione di efficacia, un inizio precoce della palpazione.