Un rivoluzionario che faceva una rivoluzione basata sulla bonta'”. Renzo Arbore, artefice della proposta della laurea ad honorem alla memoria a Toto’, a 50 anni dalla sua scomparsa, ha parlato cosi’ di Antonio de Curtis, il
principe della risata, nel corso della sua laudatio. “Rappresenta uno dei piu’ grandi artisti italiani nel mondo – ha affermato – la sua recitazione l’ha reso tra gli immortali come attore brillante e comico, come Chaplin, giusto per fare un nome internazionale”. “Le sue caratterizzazioni preziose, sottovalutate un tempo, rileggendole e ripercorrendole con attenzione – ha aggiunto – fanno capire che, dietro la maschera, c’era un grandissimo attore rivoluzionario, uno dei primi ad usare l’istinto e l’improvvisazione in un mondo dove tutto era scritto”. “Il vero giustiziere di Toto’ e’ stato il tempo: era sottovalutato, era considerato un attore da farsa – ha sottolineato – invece, e’ stato protagonista di film sempre piu’ importanti, come ‘Guardie e ladri’, che hanno messo in luce la sua grandissima arte”. “Opere che hanno testimoniato la sua straordinaria verve, pellicole capaci di tirare fuori il meglio da partner come Peppino De Filippo, Nino Taranto e Aldo Fabrizi – ha concluso – tre colossi del cinema e della recitazione che Toto’ stimolava al
meglio”.