“L’inasprimento delle sanzioni era necessario per reprimere l’incidentalità legata all’uso improprio del telefonino, a questo punto bisogna puntare sulle campagne pubblicitarie forti, come quelle antifumo, per far passare la voglia a tutti di inviare messaggi quando si guida”.
È il commento di Nicola Adami, vice presidente della Confarca, all’indomani della mancata ammissione in Manovra dell’emendamento per inasprire le pene per l’uso del telefonino alla guida. Secondo l’esponente della confederazione che rappresenta le autoscuole italiane e gli studi di consulenza automobilistica, si tratta di un’occasione mancata, “perché purtroppo per inculcare agli italiani un divieto bisogna necessariamente toccargli il portafogli con sanzioni pecuniarie e ritiro della patente”, afferma Adami.
“Adesso però abbiamo tutto il tempo di ripartire con campagne pubblicitarie, anche dal forte impatto emotivo, come quelle già adottate contro il tabagismo – aggiunge Adami – I giovani, nativi digitali che vivono per primi questa epoca di innovazioni, sembrano molto più consapevoli dei rischi che incorrono dello stare col telefonino in mano mentre si guida”.
“Le autoscuole della Confarca portano avanti da anni una vera e propria battaglia di comunicazione – conclude Adami – attraverso giornate formative nelle scuole primarie con l’utilizzo di video choc e immagini reali su quelle che sono le conseguenze della imprudenza sulle strade. Un buon modello che potrebbe essere adottato per sensibilizzare anche tutte le istituzioni coinvolte nei processi educativi”.