Per affrontare i problemi del Mezzogiorno, evidenziati dallo Svimez, bisogna “bisognerebbe chiudere la stagione degli interventi elettorali e cominciare a fare politica economica per lo sviluppo”. Lo ha detto Stefano Fassina. “Voglio ringraziare lo Svimez – ha aggiunto – perche’ e’ l’unica istituzione che riesce a portare a livello nazionale la questione meridionale. E’ grande merito, altrimenti neanche si parlerebbe del dramma. Bisogna cambiare radicalmente l’agenda di politica economica. Quella europea ha i vincoli che conosciamo ma almeno negli spazi di manovra di nazionale bisognerebbe cominciare. Avere come priorita’ l’abolizione della Tasi quando meta’ del Paese e’ nelle condizioni documentate dallo Svimez vuol dire fare un’operazione elettorale non per lo sviluppo; promettere di tagliare a pioggia le imposte sui profitti vuol dire fare un’operazione elettorale. Bisognerebbe invece intervenire in modo selettivo sulle tasse sulla casa per eliminarla ai redditi piu’ bassi e sulle tasse sui profitti per abbassarle a chi fa investimenti. Inoltre bisogna finanziare gli investimenti dei comuni nelle piccole opere ed un reddito minimo di inserimento per contrastare la dilagante poverta’ in particolare nel mezzogiorno. Se pero’ l’agenda di politica economica rimane sintetizzata sui provvedimenti elettorali il prossimo anno Svimez presentera’ rapporto con una situazione ancora piu’ drammatica.