Al ristorante – Cantina dei Mille – un tripudio di sapori
Il giovane maestro pizzaiolo Carlo Sammarco ha preparato l’impasto per tutte le “Pizzarelle a Gò Gò” servite, mentre la farcitura è stata eseguita mettendo in campo, su tre tipi di pizze, quella ideata dallo stesso Sammarco e sulle altre tre tipologie l’idea di Francesco Paolo Luise, chef executive del ristorante “Le Nuvole – Villa Signorini” per la quale struttura era presente, alla serata, anche il titolare ing. Paolo Sorbo. La simpatica, originale ed attraente gara che proponeva la degustazione di 6 tipi di pizzarelle abbinate ai vini di “Terredora” di Montefusco AV, ha visto il darsi battaglia nel mangiare il maggior numero di pizze per potersi aggiudicare la vittoria di tappa, ben 14 partecipanti all’evento che hanno voluto concorrere a differenza degli altri presenti che hanno semplicemente passato una piacevolissima serata gustando, nei limiti del loro appetito le stesse specialità. Fra i concorrenti, ben 6 si sono fermati a 5 Pizzarelle, per il qual motivo è stato necessario procedere al sorteggio per designare il vincitore, che alla fine è risultato Fabio Gabuti, vincendo i vari premi messi in palio:
N° 1 Confezione con una bottiglia da 1,5 lt di Aglianico Campania I.G.T. 2011 prodotto dall’Azienda «Terredora» di Montefusco (AV).
N° 1 Barattolo da 580 ml di Pomodori secchi all’olio prodotto dall’Azienda «La Campagnola» di Castellammare di Stabia (NA).
N° 1 Barattolo da 580 ml di Spicchi di carciofi arrostiti all’olio prodotto dall’Azienda «La Campagnola» di Castellammare di Stabia (NA).
N° 1 Libro «Una Ricetta al Giorno… …leva il medico di torno» edito dall’Associazione Spaghettitaliani.
La grande bravura testata del pizzaiolo e dello chef richiedevano il conoscere più attentamente questi personaggi ed è quindi scattata la voglia di porgere qualche domanda.
Sammarco ci ha detto: “Dall’età di 11 anni lavoro nella struttura di famiglia, sono il nipote del titolare. La mia passione per questo lavoro è nata dalla strada perché, sin da età fanciullesca, passando davanti alle pizzerie napoletane, venivo attratto dal modo nel quale i pizzaioli allargavano e stendevano una pallina di pasta, la loro sicurezza nel maneggiare un panetto di pasta, una bravura che mi portava a soffermarmi davanti ai banconi e ad osservare attentamente ogni loro movimento per cercare di trarre insegnamenti utili a quell’impegno professionale che avrei voluto sviluppare. Ho iniziato a sviluppare questo mio impegno di vita migliorando pian piano e con esperimenti di lievitazione e maturazione che mi hanno portato a migliorare e diversificare i miei impasti per le pizze che produco selezionando le varie farine che meglio si adattano a quelle che sono le mie creazioni e tipi di pizze, riscuotendo man mano sempre maggiori successi. Utilizzo farine “0” e “00” e gioco molto nella creazione di una pizza altamente digeribile con una giusta maturazione, attraverso un impasto da 24/36/48 ore. Mi è piaciuto partecipare alla serata organizzata dall’Associazione Spaghetti Italiani che ha ideato questa bella gara itinerante sulle pizze, anche perché avvicina il mondo degli chef a quello dei pizzaioli e questa sera ho notato alcune creme elaborate dallo chef Luise che penso già di utilizzare sulle nuove pizze che proporrò in appresso”.
Mentre il 45enne chef Francesco Paolo Luise, ci ha partecipato un pò il suo successo da inizio carriera ai giorni nostri affermando: “ho frequentato l’Alberghiero di Vico Equense, quello tanto noto per aver sfornato tanti validissimi chef in Italia e nel mondo per la loro bravura, uno per tutti lo stellato Gennarino Esposito, Attualmente sono lo chef executive del ristorante – Le Nuvole – Villa Signorini -, nota struttura alberghiera e ristorativa di Ercolano. La mia attività di cuoco l’ho iniziata lavorando in ristoranti di spicciolata, per poi passare a gestire per 15 anni un ristorante di Torre del Greco, il “Circolo nautico”. Poi per ampliare le mie esperienze mi sono trasferito a Roma a Blocco Stella dove ho lavorato nell’eccellente ristorante – Il Mantova del lago – sul lago di Posta Fibreno. Amando la mia terra natia sono tornato dopo 15 anni a Tore del Greco in una struttura ristorativa per solo cerimonie ed ora sono da 7 mesi a Villa Signorini dove penso di dare il massimo della mia professionalità anche in virtù delle esperienze acquisite negli anni come anzidetto. La mia passione per la cucina è nata dal fatto che sono l’ultimo di quattro fratelli ed il mio primo fratello è chef, quindi io sono stato attratto dalla sua arte perché mi portava con lui e man mano si è sviluppata la voglia di fare anche io il cuoco seguendo le orme di mio fratello Nicola Luise che ha ben 14 anni di differenza d’età”. La curiosità diventa d’obbligo e dopo tante apprezzabili parole dette dal Maestro della ristorazione, abbiamo chiesto di conoscere un suo primo ed un suo secondo piatto e lui ce li ha descritti: “Risotto al radicchio rosso, con riduzione di vino Taurasi e provolone del Monaco” unendo così i sapori del nord e sud dello Stivale, mentre come secondo indicherei “Millefoglie di tagliata di manzo con verdure” zucchine, melanzane, scarole e sedano il tutto condito con una salsa dello stesso vitello.
Il bel concorso delle “Pizzarelle a Gò Gò”, volge ormai a termine con questa 9a tappa che è stata la penultima e dall’ideatore di questa manifestazioneche ha riscosso successo nel corso dell’anno 2015, Luigi Farina, coadiuvato da Angela Viola, ,alla domanda se intende ripetere con una nuova edizione questa kermesse abbiamo avuto risposta negativa, ma ci ha spiegato anche che altre iniziative, manifestazioni bollono in pentola. Ci piace – dice Luigi Farina – creare sempre nuove cose e sempre più interessanti manifestazioni, come dimostrato dall’apprezzamento del pubblico per le nostre iniziative. Le finalità sono quelle del poter così ricevere consensi con un ‘associazione dalle idee sempre nuove ed innovative, che progredisce rinnovandosi non con il ripetere ed inseguire successi, ma creandone di nuovi ed interessanti anche come annunciato attraverso una conferenza stampa tenuta a Villa Signorini di Ercolano.
A cura di Giuseppe De Girolamo