“Media, Donne, Sport: idee guida per una diversa informazione”. E’ stato presentato questa mattina a Roma il documento nato da un’idea di Uisp e GiULiA Giornaliste per sostenere le atlete e le donne del mondo dello sport nella loro lotta alle discriminazioni. Hanno aderito: il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, la Fnsi-Federazione nazionale della stampa, la Commissione Pari Opportunita’ della FNSI, l’Ucsi-Unione cattolica della stampa italiana, USIGRai, Commissione Pari Opportunita’ USIGRai, Ussi-Unione stampa sportiva italiana, AIC-Associazione italiana calciatori, Gender interuniversity observatory, Assist-Associazione nazionale atlete. Secondo il testo integrale del manifesto pubblicato “il mondo dello sport non e’ amico delle donne: oltre alla grave e intollerabile discriminazione economica tra atlete e atleti, alla scarsa presenza delle donne nelle strutture dirigenti delle diverse discipline, alla insufficiente promozione dello sport femminile, c’e’ una modesta, inadeguata e spesso stereotipata rappresentazione degli sport femminili sui media”.
In base ai numeri dello sport 2017 del Coni – e’ stato ricordato nel corsoi della presentazione – lo sport italiano e’ ancora di forte impronta maschile, ma “nel sistema sportivo diverse iniziative mirano a sostenere la partecipazione delle donne. Sebbene l’incidenza delle atlete negli ultimi anni stia gradualmente aumentando, le donne sono sottorappresentate negli organi decisionali delle istituzioni sportive, a livello locale, nazionale ed europeo”. Nel 2017 la quota delle atlete ha raggiunto il suo massimo storico con il 28,2% contro il 71,8%
degli atleti maschi, su 4,7 milioni di tesserati complessivi.
“Fisico da urlo”, “icona di stile”, “belle e brave”: sono alcuni
esempi di come i media hanno spesso parlato e scritto di atlete
e donne di sport, dando giudizi sull’apparenza anziche’ sulle
prestazioni e competenze sportive, valutazioni che assai
raramente hanno corrispondenze nel racconto degli sportivi
uomini. Si tratta di cliche’ e pregiudizi che deformano la
rappresentazione delle donne nell’informazione sportiva e le
inchiodano nell’immaginario su un piano svantaggiato rispetto ai
colleghi delle stesse discipline.