“Rimpianti? Solo uno. Tanti anni fa un grande regista come Luchino Visconti mi aveva proposto di
interpretare la monaca di Monza, ma poi non se ne e’ fatto piu’
nulla e non mi ricordo neppure perche’ . Peccato, era un
personaggio che amavo molto”. Cosi’ Sophia Loren oggi dalla sua
casa di Ginevra dove, insieme al figlio Edoardo Ponti, ha
presentato in remoto il suo ultimo film da protagonista: LA VITA
DAVANTI A SÉ su Netflix dal 13 novembre.
La Loren, che non recitava dal 2013, anno in cui partecipo’
al medio metraggio del figlio VOCE UMANA, in questo film
ispirato al romanzo La vie devant soi, di Romain Gary, e’ Madame
Rosa, un’anziana ebrea ed ex prostituta, che per sopravvivere
ospita nel suo piccolo appartamento di Bari bambini in
difficolta’ . Sotto la sua protezione andra’ a finire anche Momo’ ,
turbolento dodicenne di strada di origini senegalesi (lo
straordinario esordiente Ibrahima Gueye) . Nulla apparentemente
unisce queste due persone, ne’ eta’ , ne’ etnia, ne’ religione, ma
nonostante questo il cuore di questa donna, presa da assenze, e
quello di questo ragazzino, troppo smart per non mettersi in
pericolo, si ritroveranno legati per sempre.
“Il personaggio di Madame Rosa – dice l’attrice, maglione a
collo alto rosso, in collegamento dalla sua casa di Ginevra
dove ha tenuto durante tutta l’intervista la mano del figlio
Edoardo – ricorda molto mia madre (Romilda Villani, ndr). È vero
– aggiunge poi – sono rimasta molti anni lontana dai set, ma non
me ne sono neppure accorta. Avevo bisogno di silenzio, di stare
coi miei figli, vederli crescere”.
E ancora l’attrice sulla madre:”Come Madame Rosa parlava
molto ed era bellissima. Era poi un’artista, suonava il
pianoforte benissimo e grazie anche a questo suo talento
mangiavamo durante la guerra”.
In LA VITA DAVANTI A SÉ anche la frase “È quando non ci
credi piu’ che succedono le cose belle’, “era una frase che
diceva spesso mia madre, che non ha avuto una vita facile con
mio padre”.
Il film, sottolinea la Loren “da’ comunque un messaggio di
tolleranza, perdono, amore e ci ricorda che tutti abbiamo il
diritto di essere ascoltati e che i nostri sogni si realizzino”.
Essere napoletani? “Sono fiera di esserlo. Mi piacciono le
parole napoletane, il modo di vivere, sono insomma napoletana al
mille per cento ed e’ stata anche la mia fortuna. Penso
all’incontro con De Sica, napoletano anche lui, che mi ha
cambiato la vita”.
“Come mi comporto rispetto al Covid? È una cosa difficile da
dire. Io ho paura di tutto e cosi sono per seguire le leggi. Sto
insomma sempre attenta anche se i contatti sono importanti e mi
mancano”.
E ancora dall’attrice italiana due volte premio Oscar una
considerazione sulla chiusura dei teatri e delle sale
cinematografiche: “Cinema e teatro sono un rifugio per
ritrovarci e fanno parte della nostra salute emotiva, ma la
salute, quella vera, e’ piu’ importante”
Sulla scelta di Bari come location risponde il regista:
“Volevamo una citta’ crocevia di tante etnie, una citta’ molto
calda, umana, vitale e con un grande range di colori”.
Nel cast del film, prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola
Serra, anche: Renato Carpentieri, Iosif Diego Pirvu, Abril
Zamora, Massimiliano Rossi e Babak Karimi.