Sono molto anziane e iperfragili, con un numero medio di 5 patologie pre-esistenti, le vittime Covid
anche in presenza di un ciclo vaccinale completo. Dall’analisi
di 671 cartelle cliniche dal 1/o febbraio e fino al 5 ottobre di
quest’anno, si osserva come i deceduti per Covid-19 con ciclo
vaccinale completo sono ‘iperfragili’ con un’eta’ media piu’ alta
rispetto ai non vaccinati (85,5 anni contro 78,3) e un numero
medio di patologie significativamente piu’ alto, 5,0 contro 3,9
pre-esistenti.
A fare il punto e’ l’Istituto superiore di sanita’ che ha
pubblicato un approfondimento del report periodico sui decessi.
Sempre l’Iss ha calcolato che negli over 80 il tasso di decesso
e’ tredici volte piu’ alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati
con ciclo completo (126,5 contro 9,8 per 100.000 abitanti).
“L’obiettivo – ribadisce il presidente dell’Iss, Silvio
Brusaferro, dalla presentazione dei numeri sul cancro – e’ la
massima copertura vaccinale per mantenere al minimo la
circolazione del virus SarsCoV2”.
In particolare, nel periodo considerato (1/2-5/10 2021) dei
38.096 i decessi SarsCov2 positivi, 33.620 sono in coloro senza
alcuna dose e 1.440 tra i vaccinati con ciclo completo (3,7% di
tutti i decessi Covid positivi avvenuti nel periodo). La
presenza di cardiopatie (cardiopatia ischemica, fibrillazione
atriale e scompenso cardiaco), di demenza e di cancro si e’
dimostrata piu’ alta nel campione di vaccinati. “È possibile
ipotizzare che i pazienti molto anziani e con numerose patologie
– spiega Graziano Onder, direttore del dipartimento Malattie
cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Iss
– possano avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto
essere suscettibili all’infezione da SarsCoV2 e alle sue
complicanze pur essendo stati vaccinati”. Da qui la
raccomandazione: “Ridurre la circolazione del virus e’ il miglior
modo per proteggerli”, sottolinea Onder.
Risposta immunitaria al vaccino che sale a seconda delle
fasce di eta’ e anche rispetto al buono stato di salute, come
emerge da un’analisi coordinata da Sapienza Universita’ di Roma e
dal Policlinico Umberto I di Roma, effettuato a distanza di 2 e
6 mesi dalla 2/a dose Pfizer-Biontech in 2065 operatori sanitari
(63% donne). Il vaccino risulta piu’ efficace fra le donne, i
giovani, i non fumatori e in assenza di malattie ad alto rischio
di eventi cardio-vascolari, anche dopo sei mesi dalla prima
dose. La presenza di patologie concomitanti, ad alto rischio di
eventi cardiovascolari, come ipertensione, diabete e
dislipidemia e’ legata ad un piu’ basso titolo di anticorpi,
mentre una risposta immunitaria piu’ bassa riguarda anche chi
fuma, in modo determinante.
Infine, sul fronte delle caratteristiche demografiche delle
vittime, secondo il focus dell’Iss, dei 130.468 pazienti
deceduti e positivi a SarsCoV2 in Italia dall’inizio della
sorveglianza al 5 ottobre 2021 riportati dalla Sorveglianza
Integrata Covid-19, l’eta’ media dei pazienti deceduti e positivi
a SarsCoV2 e’ 80 anni (mediana 82). Le donne decedute sono 56.792
(43,5%). Solo nella fascia sopra 90 anni il numero di decessi di
sesso femminile e’ superiore a quelli maschili, per il fatto che
la popolazione in questa fascia e’ costituita per circa il 72% da
donne. In totale le donne decedute dopo aver contratto
l’infezione SarsCoV2 hanno un’eta’ piu’ alta rispetto agli uomini
(eta’ mediane di 85 anni per le donne e 80 per gli uomini). Al 5
ottobre 2021 sono 1.601, dei 130.468 (1,2%), i pazienti deceduti
Sars-CoV-2 positivi di eta’ inferiore ai 50 anni. In particolare,
399 di questi avevano meno di 40 anni (245 uomini e 154 donne
con eta’ compresa tra 0 e 39 anni).