Posillipo-Napoli, nel giorno della ricorrenza della Madonna del Buon Consiglio, con devozione, il personale medico dell’ospedale Fatebenefratelli, ha organizzato come ogni anno una grande festa all’interno del nosocomio insieme a tutti gli operatori, una ricorrenza benedetta da una solenne cerimonia religiosa, celebrata dal Vescovo di Napoli, Mons. Domenico Battaglia.

Nella storia, l’Ospedale fu fondato e costruito nel 1936 dai religiosi Fatebenefratelli e affidato alla protezione della Madonna del Buon Consiglio, per proteggere i settori sociali più abbandonati, ed è con grande culto e adorazione, che gli operatori e gli ammalati la ricordano ogni anno nel giorno a lei dedicato. Il Fatebenefratelli, appartiene all’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, il Santo che nella prima metà del 1500 visse tutta la vita nell’opera di carità, per aiutare i poveri, gli anziani e i malati disagiati e la sua gestione, si basa sul Carisma delle persone, dove oltre la professionalità, prevale anche lo spirito umano che lavora nel quotidiano per aiutare ad alleviare le sofferenze. Ecco perché le funzioni religiose sono molto sentite all’interno dell’ospedale, gestito tra l’altro da frati e con una collaborazione attiva, delle suore. Il 26 aprile, cade il giorno della ricorrenza e in ospedale a Posillipo, accadono cose spiritualmente fantastiche, infatti, nonostante sia un giorno festivo, gli operatori continuano le loro attività lavorative prendendosi anche un po’ di tempo in più, da dedicare ai malati. L’atmosfera percepita quest’anno per la ricorrenza, è stata gioiosa, emozionante e di attesa. La gioia, l’abbiamo vista nei preparativi per la giornata di festa, dove il personale si è ritagliato il tempo per la Messa e per degustare un ricco buffet, offerto a tutti i presenti. L’emozione invece, è quella che si è percepita, negli animi delle persone per l’attesa con entusiasmo della celebrazione della Santa Messa con Mons. Domenico Battaglia il Vescovo di Napoli, nella piccola e suggestiva Cappella, luogo di culto, dove i malati si recano in preghiera per sentirsi più vicino alla Madonna. Ad accogliere il Vescovo al suo arrivo, il P Priore fra Gerardo D’Auria, l’attuale Superiore dell’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli, nominato da pochi anni Presidente Nazionale AFMAL (Associazione Fatebenefratelli Malati Lontani) e dopo un abbraccio fraterno, hanno iniziato subito la tradizionale visita dei degenti. Una piacevole abitudine di Don Mimmo Battaglia, alla quale non vorrebbe mai rinunciare, per portare gioia e sollievo agli ammalati. Una necessità per il Vescovo, che come ha raccontato durante l’omelia, per lui è la linfa della vita. Il dialogo, l’ascolto e stringere una mano a chi soffre, è un gesto d’amore dove insegna più a chi lo dona che, a chi lo riceve. Così, il Vescovo ha iniziato il suo viaggio di amore nei reparti del Fatebenefratelli, accompagnato dal P Priore fra Gerardo D’Auria, insieme al Direttore Sanitario la Dott.ssa Maria Teresa Iannuzzi, il Direttore Amministrativo Dott. Antonio Capuano, e il Primario di Medicina il Dott. Bresciani Alessandro. Insieme ai medici e agli infermieri di turno, la visita dei reparti è stata come sempre affettuosa e coinvolgente. Ha visitato quasi tutte le divisioni, iniziando dal Pronto Soccorso, per dare coraggio e sostegno al personale, che attivamente lavorano nei momenti di emergenza in condizioni difficili ed emotivamente molto forti. Ha portato sorrisi, nel reparto di ginecologia e ostetricia, dove il Primario, il Dott. Iacobelli Piero, l’ha accompagnato dalle mamme in attesa di partorire e da quelle, che nelle ultime 24 ore avevano dato alla luce piccole creature, che il Vescovo ha stretto tra le braccia dandogli la benedizione di benvenuto nel mondo e ricordando loro, la grandezza di questo dono della vita. Poi ha incontrato i malati dimessi e chi era in attesa di visita, scambiando piacevoli e divertenti conversazioni con le persone più anziane, emozionate nell’averlo incontrato a sorpresa. Il momento però più toccante, è stato quando ha visitato il reparto di oncologia, accompagnato dal Primario la Dott.ssa Elisa Varriale, dando conforto con una carezza alle persone che erano in attesa delle terapie. La stessa attenzione è stata data per i degenti di medicina interna, del Primario Dott. Bresciani Alessandro, dove ha portato sollievo agli anziani, ricordando che la Madonna è la mamma di tutti e che non abbandona mai i propri figli, ma li ascolta, li segue, li aiuta e non li giudica. L’amore di Dio e della Madonna, sono la vera medicina dei malati e portare in giro sorrisi, abbracci e carezze, dona pace a chi li porta e solleva il malato dalle paure dandogli anche del coraggio in più. Alla cerimonia religiosa hanno partecipato in tanti, emozionati dalla sensibilità del Vescovo che si è rivolto ai fedeli come fossero cari parenti, infatti, il dono di Don Mimmo, è quello di trasmettere serenità e ha ricordato che l’abbraccio, è la terapia più semplice e scontata che esista al mondo, ma che dobbiamo solo ricordarci di usarla. Un abbraccio trasmette forza, energia e amore e lascia intendere che non si è soli nei momenti difficili. Tutti soffriamo di debolezza –ha ricordato- e nella parte più nascosta di noi stessi, vive la paura e la solitudine, ma la Madonna vuole far sentire la sua presenza attraverso una persona amica e rivolgendosi al personale medico, assistenti e infermieri, li ha ringraziati perché loro apportano nel proprio lavoro, la pazienza e l’amore ai malati, prendendosene cura come farebbe la Mamma di Cristo. Nei suoi lunghi anni di prete di strada- ha raccontato Don Mimmo durante l’omelia- ha capito il vero valore degli incontri con i sofferenti. La reciprocità di conversazioni e gli scambi di solidarietà attraverso le persone, aiuta non solo il malato che accoglie, ma specialmente la persona sana, che con il suo gesto d’amore, capisce quanto sia forte e difficile la sofferenza e quanto si deve lottare per conservare sempre la propria dignità. L’accoglienza ospedaliera, non deve conoscere limiti e il Fatebenefratelli, che è una delle sedi dell’Afmal, l’Organizzazione fondata dall’ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli incarna i valori di: rispetto, responsabilità, spiritualità e soprattutto Ospitalità verso i bisognosi. Fra Gerardo D’Auria, in un’intervista, ha raccontato quanto Don Mimmo, sia sensibile al tema dell’accoglienza, ai senzatetto, ai poveri e grazie alla sinergia che è nata direttamente con lui e con la Caritas della città è più semplice adoperarsi insieme, per aiutare i più deboli. Il loro scopo in fondo, è sensibilizzare le istituzioni e le persone specialmente, in un momento come quello attuale che stiamo vivendo, dove cresce sempre di più la classe povera, per mancanza di lavoro e dove si stanno vivendo momenti di tensione con le guerre in atto. La cerimonia religiosa ha unito tutti in preghiera: Primari, medici, infermieri, volontari, operatori amministrativi e parenti dei degenti, una folla partecipe alla preghiera in onore della Madonna del Buon Consiglio. La piccola Cappella era affollatissima ovunque e in ogni angolo e questo, ha dimostrato la disponibilità dei medici, che oltre ad essere delle persone sono soprattutto degli ottimi professionisti che brillano di solidarietà. I malati, invece, hanno potuto seguirla attraverso un canale TV interno dell’ospedale. Alcuni medici sono laici e alcuni religiosi, ma tutti danno il massimo nelle loro prestazioni creando una grande famiglia! Come ad esempio, fra Agostino Esposito, che unisce due sue vocazioni, quello di essere frate consacrato sacerdote e quella di essere un medico. Lui, cura i pazienti da medico, ma li vede anche dal lato più sottile, che è il punto di vista umano e spirituale, li considera come persone di Cristo che hanno bisogno di essere capiti e guariti in maniera integrale. Quando poi il paziente, capisce che Frate Agostino non è solo un medico, allora si apre di più e si affida a lui anche per la cura dell’anima. L’amore vince, ma come ogni cosa, ci vuole sempre la partecipazione di più persone e di diversi fattori e l’Ospedale del Buon Consiglio, ne è un esempio di spiritualità e professionalità, dove il personale specializzato, continua la missione di San Giovanni di Dio, cercando di sconfiggere le paure delle cure e delle degenze ospedaliere e affiancati dal Vescovo Battaglia, che stringe la mano o regala un abbraccio, cercano di alleggerire le pene con un sorriso.

A cura di Sabrina Abbrunzo