E’ un panzerotto ripieno di spaghetti di riso. Il prodotto ‘italo-cinese’ e’ fusione delle due cucine, scelte come emblema di poli opposti del gusto che si uniscono. Cosi’, a tavola, vengono azzerate le distanze e superati i confini, dicono i promotori dell’iniziativa gastronomica. Nasce dall’idea di ritrovare il gusto di un mondo senza confini l’iniziativa firmata da Coca-Cola e dallo chef Simone Rugiati. L’appuntamento “A tavola senza confini” fa tappa a Napoli, oggi e domani (venerdi’ dalle 21 fino a mezzanotte e sabato dalle 19 a mezzanotte) con un temporary restaurant, in via Giulio Cesare Cortese, dove si trovano una tipica trattoria napoletana e un ristorante cinese, in cui il pubblico potra’ scoprire il gusto di “un mondo senza confini” attraverso
l’assaggio del Wok ‘e Press. Con la guida di Simone Rugiati, chef con la passione per i viaggi e per i sapori esotici, i cuochi di due ristoranti, uno cinese e uno italiano, della citta’ di Napoli hanno lavorato assieme per dare vita a un piatto inedito: il Wok ‘e Press. E’ stato Rugiati a presentare al pubblico i due cuochi: Lino e Mai. “La cucina fonde spesso diverse culture e in questo caso dalla mediazione e’ nato un piatto dal cuore orientale e dal rivestimento napoletano – afferma Rugiati – Davanti ai fornelli cio’ che conta sono la passione per il cibo e la volonta’ di venirsi incontro, cosi’ le differenze diventano ingredienti creativi”. Il Wok ‘e Press diventa, cosi’, uno strumento con cui azzerare le distanze e aiutare le persone a creare relazioni, perche’, come fanno sapere gli organizzatori, “non c’e’ niente che unisce di piu’ che mangiare insieme. Un tema condiviso da Coca-Cola attraverso la campagna “Ritroviamo il gusto di un mondo senza confini”, attualmente in corso online e offline. “Da sempre Coca-Cola unisce le persone e con questa campagna vogliamo invitare tutti a ritrovare il gusto di un mondo senza confini – commenta Giuliana Mantovano, direttore Marketing Coca-Cola Italia – Abbiamo cosi’ deciso di provare ad abbattere davvero questi confini e dimostrare che un rito semplice, come quello del mangiare insieme, e’ in grado di conciliare i gusti e le differenze culturali”.