“In questi giorni si e’ letto e detto di tutto, c’e’ stato un post nel quale qualcuno ha sostenuto che
finche’ gli ebrei stavano sotto la tutela di Mussolini, non ci
furono eccidi. Questo significa essere ignoranti prima di
tutto”. Lo ha detto il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni,
intervenendo dal palco della manifestazione promossa dalla
Comunita’ ebraica di Roma e dalla Comunita’ di Sant’Egidio in
ricordo del rastrellamento del Ghetto il 16 ottobre 1943.
“Prima degli eccidi – ha ricordato di Segni – c’e’ stata
l’umiliazione, l’estraniazione, quindi la storia cominciata nel
1938 con le leggi razziali, quando le persone sono state private
della dignita’ , del lavoro, considerate prive di cittadinanza e
poi dopo cinque anni di umiliazioni, nel ’43 la Repubblica di
Salo’ disse che gli ebrei facevano parte di una cittadinanza
nemica e cosi’ scattarono in tutte le prefetture l’ordine di
cattura e gli ebrei furono avviati ai campi di sterminio. A Roma
chi organizzo’ la retata furono i nazisti con la collaborazione
delle dirigenze italiane – ha continuato – ma dopo questa retata
ci fu la caccia all’uomo e questa caccia all’uomo era
eterodiretta dai nazisti ma fatta dai fascisti locali. Questo
non dobbiamo dimenticarlo, questo incontro serve a dire che
bisogna studiare, ricordare, vigilare e non illudersi
specialmente nei momenti di crisi, quando lo studio e la
vigilanza vanno portati al massimo dell’attenzione”.