Va a Vito Grassi, amministratore delegato di Graded Spa, presidente della ALuiss (Associazione per la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali) ed ex vicepresidente di Confindustria con delega alla Politica di Coesione Territoriale, il Premio Speciale della Giuria del Sele d’Oro Mezzogiorno 2024. Il riconoscimento gli viene assegnato “per l’impegno ai vertici di Graded, Gruppo specializzato nel campo della progettazione, costruzione e gestione di soluzioni energetiche integrate ad altissima efficienza, che applica le più moderne tecnologie ai processi di riconversione delle fonti fossili e rinnovabili. Imprenditore di seconda generazione, Vito Grassi ha partecipato con la sua società – si legge nelle motivazioni – a importanti progetti di ricerca sul doppio binario della sostenibilità e della digitalizzazione, anche grazie a fruttuose collaborazioni con centri universitari della Campania, tra cui l’Università federiciana”. Il complesso della sua attività, ne fa – conclude la Giuria – “un pioniere della bioeconomia circolare in Italia e nel Mezzogiorno”.
“Ricevere questo Premio Speciale, insieme a quanti hanno contribuito con la loro attività a sostenere le esigenze di sviluppo e di progresso del Sud, per me ha una forte carica simbolica – commenta Vito Grassi -. Nella mia attività sia imprenditoriale che di rappresentanza all’interno di Confindustria mi sono sempre battuto per dare visibilità all’altra faccia del Mezzogiorno. Quella efficiente, quella che innova, che fa ricerca, che sa trasformare il cambiamento in opportunità più che viverlo come un ostacolo, che convive con la complessità e l’incertezza ma è sempre pronto a rimboccarsi le maniche per rendersi artefice e protagonista del proprio sviluppo. Senza lamentele e senza vittimismo, alla pari con le tante imprese che riescono a produrre nei nostri territori, ancora afflitti da enormi diseguaglianze con il resto del Paese. Da imprenditore sono orgoglioso del lavoro portato avanti con Graded negli ultimi anni. Un lavoro di squadra che ci ha consentito di essere “precursori” sul fronte della transizione ecologica e digitale”.
A cura di Antonella Autero