Il bollettino delle violenze nella scuola – stigmatizzate piu’ volte dalla ministra Fedeli e due giorni fa anche dal presidente Mattarella – si allunga ogni giorno di piu’. Anche ieri  la cronaca racconta episodi che stridono con il contesto educativo in cui avvengono. In una scuola media di Augusta (Siracusa) un dodicenne ha colpito con pugni in faccia una ragazzina, sua coetanea, perche’ ritenuta grassa. L’aggressione e’ avvenuta alla presenza di altri compagni e dell’insegnante di sostegno, che ha poi avvisato la mamma dell’alunna finita al pronto soccorso. I carabinieri, dopo la denuncia da parte dei genitori della vittima di bullismo, hanno informato l’autorita’ giudiziaria.
Sempre in Sicilia altre due vicende dove le “bulle” pero’ sono insegnanti. A Modica (Ragusa) due maestre della scuola materna De Amicis, accusate di maltrattamenti nei confronti degli alunni, sono state rinviate a giudizio e compariranno davanti al Giudice monocratico il prossimo 21 settembre. Le due docenti, di 60 e 45 anni, sono gia’ state sospese dal servizio dal ministero dell’Istruzione; sono accusate di avere tenuto atteggiamenti aggressivi e ingiuriosi nei confronti di un minore di origine tunisina, i cui genitori si sono costituiti parte civile.
Trapani e’ il teatro dell’altro caso: dopo tre mesi di indagini, scattate in seguito alla segnalazione di un’insegnante, la polizia ha denunciato quattro maestre per violenze fisiche e verbali contro i propri alunni di una scuola elementare. Le insegnanti sono state interdette per un anno dall’esercizio della professione con un’ordinanza cautelare del Gip, su richiesta della Procura. Gli agenti hanno piazzato alcune microcamere, grazie alle quali si e’ visto cosa accadeva durante le ore di lezione: insulti, minacce, percosse, vessazioni psicologiche.