Per Antonio Zotto, 40 anni, doveva essere una domenica come le altre.  Si stava preparando per uscire ed andare al lavoro in un supermercato della zona, faceva il salumiere. Era nel bagno quando la palazzina dove abitava è venuta giù travolgendo lui, sua moglie Vincenza Spadafora, di 41, ed i loro tre bambini. Gennaro di due anni, Autilia Pia di quattro e Giuseppe, sei anni. Travolta dalla macerie anche sua madre, Autilia, 80 anni il prossimo ottobre, che abita al piano superiore. Vincenza, casalinga, si sarebbe alzata poco dopo per prepare dapprima la colazione ai bambini e poi il pranzo domenicale che avrebbero consumato tutti insieme, quando Antonio sarebbe rientrato dal lavoro. Ma per loro alle 7.05 di questa prima domenica di autunno tutto è cambiato: un boato ha sguarciato il silenzio della pliccola contrada di Masseria Carlona, poco distante dal centro di Saviano, e distrutto un’intera famiglia. Mamma Vincenza è morta insieme ai piccoli Giuseppe e Autilia Pia. Papà Antonio e Gennarino sono rimasti feriti. Ancora dispersa
nonna Autilia. “Una famiglia di onesti lavoratori, sempre molto rispettosa ed
educata, buona”, racconta il sindaco di Saviano, Vincenzo
Simonelli, avvocato civilista: “Ero in casa quando ho sentito il
boato. Ho pensato ai fuochi pirotecnici di qualche festa
patronale ma dopo una decina di minuti mi ha chiamato il
maresciallo dei carabinieri per informarmi dell’accaduto. Sono
senza parole”.
A Masseria Carlone la gente del posto non ha voglia di
parlare. Troppo grande il dolore, troppi perchè senza risposta.
Antonio in zona tutti lo conoscono perchè lì è cresciuto, come
tutti conoscono la signora Autilia, sua madre, che i soccorritori
cercano ancora. C’è qualcuno che ricorda i bambini uscire felici
con i loro genitori. La traversa di via Tappia dove si è
consumata la tragedia è come se fosse un piccolo condominio dove
si affacciano tante case basse. I vicini per tutta la giornata
hanno offerto aiuto ai familiari delle vittime che, come in un
mesto pellegrinaggio, sono arrivati ora dopo ora sul posto. E
qualcuno ai bordi della strada, mentre i soccorritori
continuavano a scavare, ha iniziato a pregare.
Per Saviano, che è la città del Carnevale, è stata una
giornata di lutto, di angoscia e dolore.