Papillon e giacca di velluto rossa, Fiorello torna in scena, trasforma l’Ariston in discoteca
ballando con un gruppo di danzatori sulle note di Stayin’ Alive
(“Sono l’Enzo Paolo Turchi 3.0”, “sono un’etoilette”), annuncia
la “storica reunion dei Rich and Poor”, i Ricchi e Poveri in
formazione a quattro (“se mi metto in mezzo faccio il reddito di
cittadinanza”), festeggia il 52% di share della prima serata
(“Vai col Pd”, incita Amadeus), si concede un intermezzo da
villaggio turistico con Amadeus sputandogli l’acqua
sull’orecchio e poi canta un inedito, La classica canzone di
Sanremo, in cui ricorda l’esperienza all’Ariston del 1995. Il
btano, su musiche di Buffat, è scritto dallo stesso Fiorello.

Commozione all’Ariston con l’arrivo di Paolo Palumbo, 22enne malato di Sla che voleva fare
lo chef e invece quattro anni fa ha scoperto di avere la
malattia che lo ha fermato. Paolo aveva presentato a Sanremo
Giovani il brano da lui stesso scritto Io sto con Paolo,
scartato ma ripescato da Amadeus come ospite stasera.
“La mia no è la storia di un ragazzo sfortunato, ma di un
ragazzo che non si è arreso – è il messaggio che Paolo lancia
con la voce metallica del sistema con cui comunica con il resto
del mondo grazie al movimento degli occhi-. I limiti sono solo
dentro di noi. Ricordate che il tempo che abbiamo a disposizione
è poco ed è nella mente che ristagnano le disabilità più gravi”.
Mentre il computer elaborava il pensiero di Paolo, Ariston in
silenzio e Amadeus visibilmente commosso.