“Giudicare la trovata elettorale del premier Matteo Renzi come uno specchietto per le allodole è fin troppo semplice. Si vede da un miglio di distanza che l’operazione di stabilizzare i precari della sanità, peraltro già in itinere e preventivata, risponde ad una logica di propaganda referendaria. Far lavorare chi già lavora negli ospedali e nelle Asl con maggiore tranquillità migliora sicuramente il servizio, e va fatto, ma procedere a nuove assunzioni è tutt’altra cosa. Servono forze fresche, i presidi della Campania sono al collasso e non si può replicare a questa emergenza con il solo sblocco del turn over”. Lo scrive Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale e componente della Commissione Sanità, sulla sua pagina Facebook.
“Vorremmo conoscere i numeri reali di questa operazione in sanità, regione per regione, ospedale per ospedale, Asl per Asl, altrimenti saremo costretti a derubricare tutto a mera propaganda elettorale”, continua Russo.
“E’ assurdo procedere per annunci, la situazione sui territori è insostenibile. I medici e gli operatori sanitari sono costretti a turni massacranti. Basti pensare a chi è in frontiera, al servizio 118, dove chi vi opera è ancora senza una certezza, in alcuni casi senza un contratto a tempo indeterminato. Renzi non sa che oggi si sopperisce già con i precari, stabilizzarli è opportuno e doveroso, ma non risolverà l’emergenza che è in atto”, rincara il vicepresidente.
“Polimeni a luglio aveva sollecitato una discussione, poi rivelatasi fasulla, con i sindacati circa una proposta da sottoporre al tavolo tecnico presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per quanto riguarda le assunzioni in sanità della Campania. Non se n’è saputo più niente. Anche sotto questo profilo la struttura commissariale di governo rappresenta un ostacolo. Il combinato disposto Renzi-Polimeni sta conducendo al baratro la nostra regione”, conclude Russo.