Almeno 18mila medici e 25mila infermieri, da assumere ”a partire da subito e per i prossimi 3 anni”. Tanti ne servono per scongiurare il ‘collasso’ del Servizio sanitario nazionale (Ssn). All’indomani dell’annuncio del premier Matteo Renzi sanita-1di nuovi concorsi nella Sanita’, la Fp-Cgil quantifica all’ANSA il fabbisogno di personale in un settore che, denuncia, ”e’ ormai allo stremo”, mentre il maggiore dei sindacati dei medici dirigenti, l’Anaao-Assomed, invita a ”passare dalle parole ai fatti”. Un annuncio, quello di nuovi concorsi e dunque sblocco di turn over nella Sanita’, accolto con favore da camici bianchi e sindacati, i quali pero’ ricordano come gia’ in occasione della Legge di bilancio dello scorso anno ”si promisero 3-4mila assunzioni di medici, ma ad oggi dei concorsi annunciati non se ne e’ quasi vista traccia”. Per ”poter continuare a garantire cure ed assistenza ai cittadini, per i prossimi 3 anni servirebbe quindi assumere almeno 18mila medici, oltre alla conclusione gia’ nel 2017 del processo di stabilizzazione per i circa 8mila medici precari”, afferma il segretario nazionale della Fp-Cgil Medici Massimo Cozza. Dai dati del Conto annuale del Tesoro, avverte, ”negli ultimi 5 anni (2009-2014) risulta che nel Ssn ci sono circa 6mila medici in meno, e nel solo 2014 sono cessati dal servizio circa 3500 medici”. Inoltre, ”nei prossimi anni ci sara’ un esodo pensionistico rilevante, stimabile tra 60mila e 70mila unita’ nel periodo 2017-2026, calcolando un picco nel triennio 2021-2023”. Dunque, e’ ”una buona notizia che il premier – sottolinea Cozza – abbia ascoltato il nostro grido di allarme, ma affinche’ non rimanga solo un annuncio ci aspettiamo nella legge di stabilita’ norme e risorse nuove che consentano lo sblocco del turn over, ed un piano straordinario di assunzioni”. Ma a mancare sono anche gli infermieri: e’ necessario assumerne ”almeno 25mila per evitare il collasso”, avverte la Fp-Cgil, sottolineando come, nel complesso, ”nel Ssn dal 2009 al 2014 si e’ passati da 693.793 unita’ a 663.793: ovvero meno 30mila”. ”Bene” l’annuncio sui nuovi concorsi, ma le assunzioni ”vanno fatte immediatamente perche’ il sistema e’ gia’ in crisi”, e’ l’allarme del segretario dell’Anaao-Assomed Costantino Troise:
”In molte regioni – avverte – anche a fronte della nuova normativa Ue sull’orario di lavoro, per altro inapplicata nella
maggioranza delle realta’ ospedaliere, gia’ non si riesce a garantire il servizio ai cittadini”. Il punto, pero’, e’ anche
capire quali sono le risorse sul piatto per poter procedere alle nuove assunzioni: ”Solo se il Fondo sanitario, con la Legge di Bilancio, sara’ aumentato a 113 mld come era in previsione, sara’ possibile effettuare nuove assunzioni, ma con un finanziamento inferiore cio’ e’ inattuabile”, afferma il coordinatore degli assessori regionali alla Sanita’, Antonio Saitta. Quella di Renzi, sottolinea, ”e’ una dichiarazione impegnativa, in quanto l’assunzione di 10mila persone tra medici e infermieri, come ipotizzato, vuol dire un costo intorno ai 400 mln di euro”. Quindi, conclude Saitta, ”la interpreto come un impegno da parte del premier a mantenere l’aumento previsto del Fondo sanitario’