Una giornata per celebrare un grande chirurgo Ferdinando Palasciano, le cui idee furono alla base della nascita della Croce Rossa, uno dei padri mondiali dell’assistenza sanitaria umanitaria, capuano di nascita e napoletano d’adozione,nell’anno del bicentenario. Domani alle 12 il Museo delle arti Sanitarie inaugurera’ la nuova sala “Ferdinando Palasciano”, dove sono stati collocati oggetti storici legati alla sua vita di medico e una lapide in sua
memoria. Nel cortile del complesso monumentale degli Incurabili sara’ esposta e illustrata un’autopompa storica dei pompieri, un prezioso cimelio ottocentesco, saranno allestite tende, gazebo e altre strutture della Croce rossa italiana, dell’Ordine di Malta, del Centro speleologico meridionale. Tra i principali appuntamenti nel cinquecentesco complesso monumentale: alle 10 presentazione del professor Gennaro Rispoli (fondatore e presidente del Museo delle arti sanitarie); l’esibizione della fanfara dei carabinieri; la parata in divisa del Corpo militare e delle infermiere volontarie della Croce rossa italiana. Alle 11, deposizione di una corona in memoria dei Caduti in guerra; riflessione sul pensiero di Ferdinando Palasciano; dimostrazione degli gruppi speciali di pronto intervento dei Vigili del fuoco e dei volontari del Centro speleologico meridionale, che simuleranno interventi di salvataggio anche con l’uso di corde da scalata. Alle 16: il monologo “Ferdinando Palasciano e le 77 meraviglie dell’Ottocento palascianiano” di Marco Palasciano, presidente dell’Accademia Palasciania; alle 17: la messa in scena dello spettacolo teatrale “Croce Rossa Croce di Ferro” interpretato da Mario Staiano e Marco Multari (a cura dell’associazione culturale Kaire Arte Capri). La piece e’ tratta da un libro poco conosciuto di Axel Munthe – medico volontario durante il colera a Napoli del 1884 – che il chirurgo svedese scrisse durante la Prima Guerra Mondiale per raccontare della sua esperienza di medico volontario per la Croce Rossa britannica sul fronte delle Fiandre. Dopo le performance continueranno le visite alle sale Museo delle arti sanitarie.
A cura di Vittorio Imperatore