Oggi è il giorno del Santo Patrono. La città è in festa e in attesa del miracolo, la liquefazione del sangue è evento prodigioso da augurarsi e da desiderare, oggi più che mai. «San Gennà pienzace tu» è un refrain più che mai in voga. Ma è anche una celebrazione di San Gennaro particolarissima, unica. Una festa a metà. Niente bacio della teca (ultravietato per il rischio contagio), niente bagno di folla (in Duomo solo 200 persone più 130 nella Cappella di Santa Restituta con maxischermo) e circa 300 posti a sedere sistemati con distanziamento sul sagrato più due maxischermi. Mai successo. I marciapiedi sono vuoti: niente bancarelle. Mancheranno torroni, caramelle e Sangennarini per ricordo. Si sarebbe creato troppo assembramento. Un San Gennaro che dovrebbe essere quasi certamente l’ultimo per il cardinale Sepe, che lascia per raggiunti limiti di età e dopo due anni di proroga, e che, come ha detto lui stesso, è «pronto»: «Ho sistemato tutto, aspetto con serenità la telefonata del Santo Padre», che è attesa da un momento all’altro. Diciamo che a questo punto ogni giorno è buono. Molta gente certamente arriverà oggi in via Duomo ma purtroppo non potrà accedere in Cattedrale. Entra solo chi si è prenotato ed è in possesso del biglietto. Tré i varchi di ingresso. Ridotto al minimo anche il numero di autorità, invitati e giornalisti. Ieri sera la celebrazione dei Vespri e l’accensione della lampada votiva che arderà tutto l’anno, dono del personale medico. Stamattina il Duomo apre alle 9. A chi entra sarà misurata la temperatura. Alle 9,30 il cardinale Sepe, da solo senza giornalisti, insieme all’Abate della Cappella del Tesoro, monsignor Vincenzo De Gregorio, al sindaco Luigi de Magistris e ad un rappresentante della Deputazione, prenderà le ampolle contenente il sangue del Patrono per portarle sull’altare maggiore. La cappella del Tesoro sarà vuota. E qui potrebbe accadere, come avvenuto spesso ultimamente, che il sangue esca già sciolto. Sarebbe un bei segnale per l’arcivescovo, per la città e per tutti, in un anno cosi complicato. Se cosi fosse. Sepe annuncerà subito l’avvenuto prodigio e ci sarà lo sventolìo del fazzoletto bianco. Diversamente si procederà con la celebrazione all’interno della quale il cardinale terrà l’omelia, che è sempre occasione di riflessione sui problemi della città, di denuncia del malaffare, di richiamo alla politica. Tra le autorità presenti, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il questore, il prefetto, i vertici delle autorità militari, Tutti ad attendere il prodigio e a sperare che il Santo non deluda. Al termine della celebrazione, l’arcivescovo uscirà sul sagrato con le ampolle per il saluto alla città. E per chi resta a casa diretta televisiva su canale ai e Tv 3000, e diretta streaming mondiale grazie a Maria Tv per i 25 milioni di devoti nel mondo. La festa di San Gennaro ai tempi del Covid è cosi. Sarà Il sangue •Alle 9,30 ¡l cardinale Sepe insieme all’Abate della Cappella del Tesoro, monsignor De Gregorio, al sindaco de Magistris e a un rappresentante della Deputazione, prenderà le ampolle contenente il sangue del Patrono per portarle sull’altare maggiore. La cappella del Tesoro sarà vuota. E qui potrebbe accadere, come avvenuto spesso,che il sangue esca già sciolto.