E’ proprio il caso di dirlo: “Chi di spada colpisce di spada perisce”. E lo stellato Giggino Di Maio di spade ne ha usate proprio tante nel corso della sua carriera di capo dei 5Stelle. “Onestà, onestà”, la parla d’ordine gridata a più non posso; più come una minaccia che non come una proposta di vita, e di governo.

La notizia data dalle “Iene” sulla mancanza di “onestà” in fatto di contratti di lavoro del papà di Luigino è il classico boomerang di ritorno che colpisce e fa male. Certo, per l’immagine del conducator grillino, ma consente anche agli speculatori qualunquisti di affermare: “E se questo che predicava a suon di strilli l’onestà s’è ritrovato con il papà con le mani nella melma, immaginarsi gli altri”.

“Vorrei poter guardare in faccia il signor Antonio Di Maio, padre di Luigi, e augurargli di non vivere mai quello che suo figlio e i suoi amici hanno fatto vivere a mio padre e alla mia famiglia”. È Maria Elena Boschi che parla, ricordando le bordate di Di Maio e dei suoi seguaci rivolte a lei ad ai suoi familiari per la vicenda della Banca Etruria. Ma anche Matteo Renzi rimembra gli attacchi ricevuti per il suo papà. Insomma, per il vice presidente del Consiglio non ci voleva proprio, specialmente nell’attuale momento particolarmente critico per lui ed il suo MoVimento. Insomma, proprio quando aveva ingranato la quinta marcia per rincorrere il Capitano padano, è arrivato “il botto”. I prossimi sondaggi elettorali sicuramente registreranno l’infortunio, ma già ultimamente le previsioni vedevano i grillini in calo, 25,8% rispetto al 27,5% di un mese fa. Invece la Lega passa al 32% dal 30,9%.

Se Giggino è seriamente preoccupato per l’avvicinarsi della scadenza elettorale delle Europee, il Matteo leghista non aspetta altro. Per ora deve fare “buon viso a cattivo gioco”, come si suole dire, con il suo compagno-antagonista Di Maio. Un attimo dopo i risultati elettorali delle Europee sarà libero di sciogliere il patto-contratto con i Pentastellati. Il suo sogno, non proprio nascosto, è di poter entrare a Palazzo Chigi con un contratto di fitto a “tempo indeterminato”. Il Salvini, presidente in pectore, sa di poter contare sul Cav. Silvio e sulla Sorella d’Italia Giorgia Meloni. Attualmente, facendo la somma delle ipotetiche preferenze, può prevedere un 46,4%, così suddiviso: 32% Lega, 9,6% Forza Italia, 3,7% Fratelli d’Italia, e un 1,1% di altri, vicini al Centro-destra. Ad oggi gli manca il 4,6% per arrivare a fare “Bingo”, ovvero il 51%. Comunque il Capitano è convinto che quei miseri numerini che gli mancano riuscirà a portarli a casa senza alcun problema. Certo intensificherà, mano mano che si avvicina la scadenza per le Europee, la sua eterna campagna elettorale, fatta di magliette e vestiario vario con slogan propagandistici, ruspe da lui guidate che abbattono tutto l’indecente possibile: dai campi Rom alle proprietà dei Casamonica e via proseguendo. L’unica seria preoccupazione che ha è che lo spread possa aumentare oltre la soglia di guardia. A quel punto i suoi “sogni di gloria” andrebbero a “farsi benedire”, cioè rimarrebbero illusioni nel cassetto. Se da una parte non può smettere di fare il Sovranista e sparare contro l’essere informe chiamata Europa, dall’altra non può esagerare. Qualche via d’uscita se la deve conservare se non vuol andare a sbattere con la testa contro il muro…europeo. E’ anche convinto, il Sovranista italico per eccellenza, che un po’ di grillini passeranno nelle sue fila appena avranno la certezza della vittoria finale leghista. Un po’ di scongiuri li fa, sotto sotto. A Di Maio è capitato il contrattempo del padre, qualche imprevisto potrebbe succedere pure a lui.

I nemici di Matteo speravano di poter approfittare della sua vicenda sentimentale per vederlo in difficoltà. Ma niente di tutto questo è avvenuto. Dopo l’annuncio di Elisa Isoardi, tramite Facebook, sulla fine della storia d’amore con il vice presidente del Consiglio, lui così replica: “Ho amato, ho perdonato, sicuramente avrò anche commesso degli errori ma ci ho creduto fino in fondo. Peccato, qualcuno aveva altre priorità. Buona vita”. Il maschio italiota per eccellenza stavolta non ha “piantato” ma lo è stato. E per cosa? Sarebbe stato imbarazzante dover constatare che Elisa lo lasciava per un altro uomo. No, per fortuna, solo per “altre priorità”…”La prova del cuoco”.

di Elia Fiorillo