Mazzette pagate ai medici per farsi operare, pazienti in gravi condizioni di salute che hanno versato fino a 20 mila euro per un intervento chirurgico. Dopo il blitz della Procura all’Ospedale di Salerno, arriva anche la stangata della Corte dei conti: 566 mila euro è la richiesta di risarcimento per quattro dipendenti del Ruggi d’Aragona. Si tratta del primario di neurochirurgia Luciano Brigante, dei medici Gaetano Liberti e Renato Saponiero (capo dipartimento di neuroradiologia), e della caposala Anna Rita Iannicelli. Un vero e proprio sistema concussivo nel reparto di neurochirurgia di Salerno scoperto dal nucleo investigativo dei Carabinieri.
I medici, scrive il sostituto procuratore della Corte dei conti Francesco Vitiello, abusando dello stato di soggezione delle persone offese da gravi patologie diagnosticate hanno utilizzato una struttura pubblica come fosse stata la loro clinica privata e si sono appropriati di locali e materiali dell’ente che nulla ha fatto per frenare questo collaudato sistema illecito. Per indurre i pazienti a pagare, i medici prospettavano anche l’utorevolissima presenza durante l’intervento di un neurochirurgo di fama mondiale, Takanori Fukushima.
Circa 166 mila euro le tangenti intascate, a cui si aggiunge per la magistratura contabile anche il danno da disservizio. Perchè tra gli effetti dell’attività del sodalizio criminale disceso il sovvertimento di ogni regola organizzativa ed efficientistica, prime tra tutte quelle sul centro unico prenotazioni, sulla programmazione dei ricoveri e sull’abbattimento delle liste.