“ Basta non se ne può più – sbotta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, raccogliendo le proteste e la rabbia di molti residenti -. Il Vomero, in questo periodo, è ridotto ad un cantiere a cielo aperto, con forti disagi per i residenti e notevoli intralci alla circolazione stradale “.
“ Ai lavori in via Luca Giordano che procedono a ritmo di lumaca, al punto che dopo circa due mesi dall’inizio ufficiale, si sta ancora scavando sui primi 50 metri, con notevoli ripercussioni negative anche per i pedoni, per l’attraversamento da piazza degli Artisti a via Luca Giordano e viceversa, e con la conseguente desertificazione del tratto stradale tra la stessa piazza e via Scarlatti, si sono aggiunti i lavori in via Mattia Preti, chiusa al traffico veicolare all’altezza dell’incrocio con via Scarlatti. e quelli su via Luca Giordano, nel tratto da via Cimarosa e via Vaccaro, dove mezza carreggiata è stata transennata, in una zona a fronte densità commerciale, togliendo anche la possibilità di poter parcheggiare ai residenti in un’area dove notoriamente per loro non esistono parcheggi coperti a disposizione “.
“ Alle ben note conseguenze sul terziario commerciale che fanno inutilmente sbracciare anche le associazioni di categoria – afferma Capodanno – si aggiungono le notevoli ripercussioni sul traffico, fortemente peggiorato per l’intero quartiere collinare negli ultimi tempi; i disagi per gli utenti dei mezzi pubblici su gomma, visto che diverse linee hanno subito degli spostamenti, privando alcune aree dell’opportunità di poter usufruire di tale servizio, l’impossibilità dei residenti nelle strade interessate di poter parcheggiare la propria autovettura in una zona, dov’è ben nota la storica carenza di parcheggi a disposizione degli abitanti, che non siano quelli a pagamento, che richiedono l’esborso di cifre a diversi zero di euro “.
“ Possibile che l’amministrazione comunale non riesca a dotarsi di una pianificazione che, escludendo i lavori di somma urgenza, ovviamente da verificare caso per caso, preveda l’apertura di cantieri a catena, vale a dire che se ne apre un’altro quando è stato chiuso il precedente con la strada interessata restituita alla collettività nella sua piena fruibilità – domanda Capodanno -? E perché i lavori, non strettamente necessari, non vengono rinviati al periodo estivo, quando non solo sono minori i disagi ma si può lavorare con maggiore continuità, per l’assenza d’impedimenti dovuti a situazioni climatiche avverse, come piogge e venti? Domande che attendono risposte che, come oramai accade da tempo, non otterranno risposte. Ed intanto i cittadini pagano sulla loro pelle i continui disagi causati da questo assurdo quanto inconcepibile modo di procedere nel comparto dei lavori stradali “.