Il ritorno, da lunedi’ , di buona parte dell’Italia in zona gialla esaudisce parzialmente il desiderio
degli italiani di tornare al ristorante e di gustare un caffe’ al
bar, nel rispetto delle misure di distanziamento e sicurezza
sanitaria e in base alle disposizioni previste: attivita’ di
ristorazione al tavolo consentite solo dalle ore 5,00 alle 18,00
con la possibilita’ della consegna a domicilio, nonche’ fino alle
ore 22 con asporto.
Una rilevazione della Coldiretti indica che bar, ristoranti,
pizzerie e agriturismi saranno aperti con il servizio al tavolo
a pranzo per otto italiani su dieci (80%) per un totale di 47,8
milioni di persone che risiedono nelle regioni classificate in
zona gialla, Il passaggio alla zona gialla, secondo un sondaggio
dall’istituto di ricerca Ixe’ ,
consente di rispondere in parte anche al desiderio espresso dal
41% della popolazione che considera urgente riaprire i
ristoranti in in maniera continuativa.

Anche secondo Fipe-Confcommercio ristoranti e bar vengono
nella classifica delle priorita’ delle riaperture subito dopo la
scuola. Secondo la Coldiretti, le riaperture, oltre a
rappresentare una opportunita’ per il ritorno alla normalita’ di
molti italiani, sono anche un’importante boccata di ossigeno per
le attivita’ di ristorazione. Queste ultime, rileva ancora la
Coldiretti, si classificano tra “quelle piu’ duramente colpite
dalle misure restrittive”, che hanno provocato un crack per la
ristorazione nazionale, “dimezzando nel 2020 il fatturato (-48%)
per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro”.