Comincia a soffiare anche sulle cene al ristorante in Italia, con l’introduzione del
“coprifuoco” in diverse regioni per contrastare il contagio
Covid, l’ipotesi di un cambiamento delle abitudini di orario
del cenare fuori casa adottando la tendenza enogastronomica
“early dinner”, modalita’ che in italiano puo’ essere interpretata
ironicamente con il dire “mangiare all’ora delle galline”, cioe’
avere la cena servita, anziche’ alle 20,30, gia’ alle 18, orario
praticato abituale nei Paesi del Nord e non usuale nel Belpaese.
Ad oggi la pratica e’ consolidata in moltissime realta’ della
ristorazione internazionale dal Noma, a Copenhagen al Dinner by
Heston Blumenthal a Londra per arrivare all’italianissimo Da
Vittorio Shanghai che apre alle 18.00. “In Italia, spiegano gli
esperti- un early dinner, seppur poco ortodosso, e’
rappresentato dalla formula dell’happy hour che, combinando
drink e menu’ a buffet, permette di iniziare a “mangiare” con
tempistiche simili a quelle di altri Paesi”. A fare da
testimonianza e ad interrogarsi sulla possibilita’ di portare in
Italia la tendenza sono i Cerea, titolari del ristorante “Da
Vittorio” (Brusaporto-Bergamo) e sperimentatori della formula
nel loro ristorante di Shanghai. “Anche per questioni meramente
“logistiche”- sostengono i Cerea, commentando “early dinner” –
un’operazione di questo tipo e’ piu’ difficile da attuare nel
tempio del fine dining alle porte di Bergamo”. “Da Vittorio-
specificano- e’ una destinazione, la nostra clientela arriva
spesso da fuori citta’ , cio’ significa – nel migliore dei casi –
considerare almeno 40 minuti di viaggio per chi arriva, ad
esempio, da Milano. Comprendiamo bene che, per gli impegni
lavorativi, non tutti hanno la possibilita’ di muoversi gia’ alle
18.00”