Chiude per pericolo crolli l’ospedale Incurabili di Napoli. Spostati all’Ospedale del Mare i reparti di Chirurgia, Urologia, Medicina e Rianimazione con i loro 23 pazienti. Ventuno le famiglie che dovranno lasciare le loro abitazioni, evacuata tutta l’ala del complesso in cui hanno sede la chiesa, la storica farmacia e alcuni uffici dell’Asl.
La decisione del commissario straordinario dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, arriva a distanza di due settimane dal cedimento che il 24 marzo scorso ha interessato la volta a sostegno del pavimento della chiesa Cinquecentesca di Santa Maria del Popolo degli Incurabili sita all’interno del complesso monumentale che ospita anche l’antico ospedale. E due giorni dopo la relazione del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura dell’Universita’ Federico II di Napoli in cui si evidenzia che “i quadri fessurativi emersi possono provocare collassi improvvisi di solai e volte non necessariamente collegabili ai carichi verticali”. La relazione – firmata dal responsabile scientifico del dipartimento Edoardo Cosenza e dal direttore del dipartimento Andrea Prota – prende atto di una evoluzione del quadro fessurativo frutto di “un cinematismo in atto” e indica la necessita’ di “sgomberare tutti i volumi sottostanti i locali di maggior pregio (chiesa e farmacia) e i volumi contigui per consentire il puntellamento dal basso, limitando la possibilita’ di accadimento dei collassi improvvisi”. Raccomandando, inoltre, l’esecuzione dei lavori del grande progetto Unesco in parallelo, o dopo lo sgombero e il puntellamento, per consolidare quelle opere di architettura, come volte incannucciate e archi stuccati, che mostrano evidenti sofferenze. Il sopralluogo di stamane ad opera di vigili del fuoco e Protezione Civile ha certificato l’interdizione delle aree a rischio. Le attivita’ sanitarie direttamente interessate dal provvedimento – in quanto contigue all’area a rischio – sono solo una parte della struttura ospedaliera, e cioe’ quelle relative al blocco operatorio, alla Radiologia e a una parte della Chirurgia. “Ma a quel punto – spiega Verdoliva – non aveva senso tenere qui i pazienti se il blocco operatorio o il servizio di Radiologia, ed altre aree operative e di percorsi comuni, non sono piu’ agibili. Provvederemo anche al trasferimento delle opere d’arte e dei manufatti custoditi nella storica farmacia”. Ingenti i lavori di puntellamento necessari per la messa in sicurezza dell’edificio: impossibile al momento stabilire i tempi di una possibile riapertura dell’ospedale. La cabina di regia resta attiva per il monitoraggio della vicenda e per evitare disservizi. “Tengo a sottolineare – precisa Verdoliva – che la decisione di spostare tutti i reparti in un’unica struttura, l’Ospedale del Mare, e non in vari plessi ospedalieri, intende salvaguardare le identita’ delle singole unita’ operative”. Una volta evacuate le famiglie, martedi’ una riunione con la Soprintendenza stabilira’ dove andra’ trasferito e messo in salvo l’enorme patrimonio artistico del sito.