Noi vorremmo che ci fosse davvero una politica a livello europeo per il problema dello smaltimento
illegale dei rifiuti industriali”. Questo l’appello di don Maurizio Patriciello, prete ‘simbolo’ della lotta per la Terra
dei fuochi, al seminario organizzato al Parlamento europeo dal consorzio Polieco e dall’associazione Cultura contro camorra, promosso da Nicola Caputo, eurodeputato campano (Pd). “Il problema – ha aggiunto Patriciello – e’ quello delle imprese che non vogliono smaltire legalmente i propri rifiuti, alcuni per sete di denaro oppure perche’ in regime di evasione fiscale”. “Questo poi si traduce in un problema ambientale e sanitario, perche’ noi ci ammaliamo e moriamo, spero che gli eurodeputati si facciano carico di questo dramma” ha detto il parroco di Caivano.
“Occorre sensibilizzare tutti gli Stati membri – ha detto Caputo – per combattere la criminalita’ ambientale, sempre piu’ globale, con un coordinamento europeo delle indagini, come gia’ avvenuto con un’operazione nel marzo scorso”. “Si muore nella Terra dei fuochi italiana, ma anche in Cina, in Africa, Asia, Malesia, Vietnam, le nuove rotte del traffico illecito che arriva da tutti i porti europei” denuncia Claudia Salvestrini, direttore di Polieco, il consorzio che si occupa del riciclo della plastica in Italia. Visto che la gran parte dei rifiuti industriali ora va all’estero “non troviamo rifiuti da
riciclare: in Italia il comparto e’ in ginocchio” spiega Salvestrini, che avverte: “Senza una rete di controlli e di
norme avremo imprese serie che chiudono, perche’ non possono competere con gli ‘ecocriminali’ concorrenti