Hanno intascato rimborsi di ignari cittadini su incidenti stradali, infortuni sul lavoro e bollette di utenze per oltre 300 mila euro le 14 persone coinvolte in una operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Roma sul riciclaggio di assegni rubati. Le indagini della Compagnia Trastevere, guidata dal capitano Raffaele Romano e della Stazione Monteverde, guidata dal luogotenente Piero Ciardi sono iniziate nel gennaio 2013 in seguito alla denuncia di un direttore di banca e hanno portato oggi all’arresto di 12 persone e a due obblighi di firma. Tra gli arrestati c’è anche un dipendente dell’Inail, che forniva informazioni riservate e documenti di identità falsi, e tre donne. A quanto accertato dagli investigatori, la banda riusciva ad intercettare le generalità dei cittadini che avevano diritto ai rimborsi e, dopo aver falsificato carte di identità o codici fiscali, riuscivano a intercettare gli assegni e a versarli su conti correnti bancari che aprivano per l’occasione con i documenti falsi. In un secondo momento effettuavano i bonifici per prelevare gli importi e versarli sui conti ‘regolari’. Nell’organizzazione un pregiudicato campano di 55 anni che assoldava i complici in sale giochi della provincia di Napoli approfittando delle loro difficoltà economiche. Il loro ruolo era presentarsi in banca con documenti falsi per aprire un nuovo conto, una operazione con cui guadagnavano il 20% dell’assegno rubato che veniva versato.