Domenica mattina al Quirinale: le note di Bach avvolgono i saloni del palazzo presidenziale. A trascriverle, in favore dell’esecuzione di un quartetto d’archi, un giovane musicista napoletano. Si chiamava Giovanbattista Cutolo, aveva 24 anni, e lo scorso 31 agosto e’ stato ucciso a Napoli da un 17enne al termine di una lite per il parcheggio di un motorino. A ricordarlo, a distanza di un mese dai fatti, c’e’ in prima fila il presidente Mattarella con i genitori e la sorella di Giovanbattista. Ci sono anche i suoi amici dell’orchestra Scarlatti Young, dove Giogio’ , come lo chiamavano i piu’ intimi,
suonava il corno. Ad eseguire il programma che prevede anche Mozart e Strauss la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, e con loro Alessio Allegrini, primo corno dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, uno dei musicisti cui il giovane si ispirava. Per i suoi cari, ricevuti prima del
concerto dal capo dello Stato in forma privata, e’ un fiume di emozioni difficilmente contenibile, con le lacrime a sciogliere il trucco di mamma Daniela. “E’ stato struggente – spiega a fine mattinata all’ANSA –
un’emozione unica. Ascoltare il pezzo di Bach trascritto da mio figlio e’ stato qualcosa di speciale. Ringrazio il presidente Mattarella che ha voluto questo appuntamento in ricordo di
Giogio’ “. Nel corso del colloquio privato durato oltre dieci minuti, il
capo dello Stato ha rappresentato la sua vicinanza alla famiglia
di Giogio’ : “Mattarella – spiega la signora Di Maggio – ci ha
detto che quanto accaduto a mio figlio ha toccato l’Italia
intera e non solo Napoli, e che il concerto di oggi era un
segnale all’insegna del bello che deve prevalere sul brutto. Il
concerto e’ stato molto toccante, c’erano gli idoli di Giogio’ , i
musicisti che lui cercava di imitare, a partire da Alessio
Allegrini. Ma anche il suo maestro alla Scarlatti, Luca
Martingano, a cui si ispirava. Ascoltare quel pezzo di Bach
trascritto da Giogio’ mi ha distrutto, era un pezzo che provava
sempre”.
Mattinata di forti emozioni, ma non solo. Daniela Di Maggio
non ha perso l’occasione per ricordare al capo dello Stato la
manifestazione in programma il 9 ottobre a Roma per chiedere
l’approvazione di una legge che preveda l’ergastolo per i killer
minorenni, la sua battaglia personale da quando e’ morto il
figlio. “Gli ho chiesto – spiega – di starmi vicino perche’ la
necessita’ di una legge sull’eta’ minorile e’ un tema che va
affrontato assolutamente. Abbiamo detto al Presidente che siamo
in presenza di una bomba sociale dove i ragazzini escono armati
e se non si interviene con una revisione delle norme che
regolano l’omicidio volontario, quello di mio figlio non restera’
un caso isolato perche’ rimarra’ intatto tra i piu’ giovani il
senso di impunita’ dilagante”.