Dal primo luglio nell’Unione sara’ attivo il green pass. E’ arrivato l’atteso ok
dell’Europarlamento al certificato digitale Covid, che dara’
accesso a viaggi, cerimonie, eventi e tante altre attivita’ . Ma
sul documento – presto rilasciato gratuitamente dalle autorita’
nazionali in formato digitale o cartaceo con un codice Qr –
restano ancora timori e questioni aperte. L’Italia e’ pronta:
“questione di pochissimi giorni “, annuncia il commissario per
l’Emergenza, Francesco Figliuolo, ma le Regioni chiedono
“chiarezza sull’applicabilita’ ” del lasciapassare e anche la Lega
ne chiede l’utilizzo “per togliere i divieti nelle zone
bianche”, mentre dall’opposizione, Giorgia Meloni, avverte:
“questo strumento non puo’ e non deve rientrare nella normalita’
delle cose” e non dovra’ essere “un metodo per ricattare i
cittadini”. E nel nostro Paese il certificato verde potrebbe
anche essere usato come lasciapassare per poter andare a
ballare, almeno secondo quanto prevede il nuovo protocollo sulle
discoteche, che ne disporrebbe l’apertura da luglio in zona
bianca e che sara’ consegnato in queste ore al Cts per essere
valutato.
In generale il documento, compatibile in tutta l’Ue e con un
sistema in vigore per 12 mesi, attestera’ che una persona e’ stata
vaccinata contro il virus oppure ha effettuato un test recente
con esito negativo o ancora che e’ guarita dall’infezione.
Dunque, si tratta di tre certificati distinti. Secondo la norma
approvata, gli Stati dell’Unione non potranno imporre ulteriori
restrizioni di viaggio ai titolari di certificati – come
quarantena, autoisolamento o test – “a meno che non siano
necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”
e in quel caso si dovra’ tenere conto delle prove scientifiche,
“compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo
per la prevenzione e il controllo delle malattie”.
I governatori ora si interrogano su come sara’ interpretato
l’utilizzo di questo certificato nel nostro Paese, dove il
codice Qr (il codice a barre di identificazione che rivela le
varie informazioni – ndr) potra’ essere stampato in formato
cartaceo o sara’ visibile scaricando le app ‘Io’ oppure ‘Immuni’.
“Stiamo chiedendo di avere chiarezza sull’applicabilita’ –
spiega Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle
Regioni – perche’ ad oggi non c’e’ ancora il Green pass europeo e
dobbiamo dare certezze a delle categorie, e penso ad esempio al
wedding che e’ un settore gia’ devastato dalla pandemia, e nello
stesso tempo garantire tutta la sicurezza possibile”.
Esulta il ministro per gli Affari regionali e le autonomie,
Mariastella Gelmini, per la quale si tratta di “uno strumento
importante per incentivare la mobilita’ dei cittadini all’interno
dell’Unione, una spinta propulsiva e decisiva per far ripartire
il turismo, e con esso l’economia”.
Ma la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, mette
in guardia dai rischi sull’ “idea di essere costretti ad avere
un lasciapassare per partecipare alla vita sociale: e’
raggelante, letteralmente incompatibile con gli standard di una
nazione libera. Ripartire si’ , ricattare no”.
Un tipo di rischio che si profila al momento in Paesi fuori
dall’Ue come la Turchia. Qui il governo di Ankara – che prepara
un piano per scoraggiare gli scettici del vaccino – sta
valutando l’ipotesi, ancora in attesa di approvazione, di
introdurre restrizioni per chi non accettera’ di vaccinarsi,
negando il green pass locale, attivato tramite l’app gia’ in uso
in questi mesi per il tracciamento.