Il lavoro e la formazione come mezzo di riscatto sociale ed emancipazione economica per le donne
detenute. Questo il principio che ispira il progetto “Si
sostiene”, giunto quest’anno alla sua terza edizione, ideato dal
Soroptimist International d’Italia (SII) in collaborazione con
gli istituti e le sezioni femminili delle carceri. Oggi Giovanna
Guercio, Presidente nazionale del Soroptimist International
d’Italia, associazione di donne professioniste e manager con
oltre 5.000 socie solo nel nostro Paese, ha firmato un
protocollo d’intesa con il Capo del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia
Bernardo Petralia. In base all’accordo Soroptimist organizzera’
corsi teorico-pratici, con attivita’ di laboratorio in numerosi e
diversi settori (come sartoria, cucina, estetica, artigianato),
della durata massima di sei mesi in collaborazione con esperti
che guideranno le detenute nel percorso per l’ottenimento della
certificazione professionale. Prevista anche la possibilita’ di
concedere strumenti da lavoro (dalle macchine da cucire agli
utensili da cucina, ecc.) in comodato gratuito alle donne che
una volta fuori da carceri e istituti decidano di mettersi in
proprio.
Nelle prime due edizioni, il progetto “Si sostiene” ha
promosso 80 iniziative formative in una trentina di istituti con
sezioni femminili, arrivando a coinvolgere 600 detenute. Sono
stati realizzati corsi per parrucchiera, estetista, pasticciera,
sarta, cake designer, governante, torrefattrice, apicoltrice,
bibliotecaria, operatrici per la manutenzione del verde e la
coltivazione di orti e piante aromatiche. E alla fine 50
detenute hanno ottenuto borse-lavoro retribuite dentro o fuori
dal carcere.