“Il nostro primo maggio qui, a Napoli, in Campania, al Sud non e’ un primo maggio di festa, madi lotta”. Lo ha detto il segretario generale della Uil di Napoli, Giovanni Sgambati, concludendo, a nome di Cgil Cisl Uil,la manifestazione organizzata dal sindacato a piazza del Gesu’,nel capoluogo partenopeo, per la festa del lavoro.”E’ la lotta a favore dei giovani che sono costretti a demigrare – ha precisato Sgambati – o a lavorare senza tutele e con paghe irrisorie; la lotta per le donne, perche’ in Campania il 60% di esse e’ senza un lavoro; la lotta per tutti coloro che
hanno lavorato nelle grandi aziende italiane o nelle
multinazionali per anni e, adesso, sono fuori da tutto: senza
posto di lavoro, senza ammortizzatori sociali e quindi fuori
dalla societa’, senza una vita dignitosa”.
“Allora – ha aggiunto Sgambati – il Governo, di cui l’Italia
ed il Mezzogiorno necessitano al piu’ presto, metta al centro e
piu’ fortemente le regioni meridionali, perche’ le azioni per una
reale crescita dei nostri territori sono ancora poche, vanno
fatti nuovi investimenti, va chiarita qual e’ l’idea di
Mezzogiorno che hanno in mente, vanno spese bene le risorse che
ci sono, vanno fatti patti chiari con le multinazionali che
vengono ad investire sui nostri territori: ci diano garanzie.
Servono vincoli sicuri, perche’ i nostri lavoratori non sono
oggetti, ma persone in carne ed ossa. Come lo sono i lavoratori
e le lavoratrici di Auchan”.
Sono compatti Cgil Cisl Uil di Napoli e lo sono anche nei
confronti del sindaco De Magistris. La piattaforma per l’area
metropolitana dei tre sindacati confederali segnala priorita’ e
obiettivi per lo sviluppo della citta’: “Non abbiamo dialogo col
sindaco, non abbiamo modo di confrontarci – ha sottolineato
Sgambati – eppure le vertenze e le problematiche di Napoli
passano quasi tutte per il mondo del lavoro. Non dare udienza a
Cgil Cisl Uil significa non dare udienza al mondo del lavoro”.
“Va rafforzata e maggiormente diffusa – ha detto ancora
Sgambati – la cultura della sicurezza nel mondo del lavoro. Va
cambiata la mentalita’: perche’ quando muore un operaio sul posto
di lavoro per noi e’ un lutto ed una grave sconfitta. Non si deve
risparmiare in sicurezza. Ci sono le norme e vanno applicate, ma
servono anche piu’ ispettori e piu’ controlli nelle nostre
aziende, sui cantieri e sui luoghi di lavoro”.
L’intervento di Sgambati e’ stato preceduto dalle testimonianze
di un dirigente sindacale dei pensionati e da due delegati,
rispettivamente di Comune di Napoli e Ctp.
Per i sindacati ha parlato Giovanni Sgambati, al suo fianco i
segretari generali di Cgil e Cisl di Napoli, Walter Schiavella e
Gianpiero Tipaldi.