Il ”vento del cambiamento non trova nemmeno una candidatura unitaria” o, per dirle con altre
parole, ”Renzi e’ ambizioso a Roma, ma non qui dove non ha
trovato una soluzione”. Giuseppe Civati, esponente della
minoranza Dem, parla cosi’ delle primarie in Campania e precisa
di ”non avere nulla da dire sui candidati in campo”, Vincenzo
De Luca e Andrea Cozzolino, ”ma quelli rappresentano un Pd
pre-renziano, come le societa’ pre-colombiane”.
La ”gestione politica” dunque ”non e’ stata altrettanto
ambiziosa nelle Regioni” come invece puo’ esserlo stata a Roma.
Civati parla di un Pd ”chiuso su se stesso” che intende le
primarie solo come ”momento della conta” e non della
”presentazione di un programma o un progetto, nel caso
specifico di Regione”.
Primarie ”appassionanti”, quelle in Campania, ora che
Gennaro Migliore ha ritirato la sua candidatura. ”Dovrebbe dire
per quali ragioni l’ha fatto – sottolinea Civati – perche’ le
condizioni che dice essere venute meno, non ci sono mai state”.
Per Civati, si era capito dall’inizio che il nome di Migliore
”non avrebbe risolto il conflitto”. Quello che, a suo avviso,
e’ mancato, e’ ”una regia politica, che, invece, alla Campania
servirebbe”. E, in ogni caso, oggi ”e’ solo giovedi”’ e magari
fino a domenica ”si ritirano tutti quelli in campo, una specie
di selezione naturale del candidato”.
Da lontano ”si fa fatica a capire cosa succede, hanno
insistito con i rinvii e continuato a immaginare soluzioni
unitarie che, pero’, non ci sono state”. E piu’ che chiedersi se
in Campania esiste un Pd, ”c’e’ da chiedersi se esiste un
Partito democratico inteso come spazio come spazio plurale, che
organizzi le cose e non rinvii sempre gli appuntamenti”. Civati
allarga l’analisi anche alle altre Regioni dove, dice, ”l’unica
novita’ e’ la candidatura la candidatura di Alessandra Moretti in
Veneto”. In genere le primarie ”dovrebbero essere un volano
per le elezioni, ma non credo – assicura fiducioso – che le
elezioni ne risentiranno molto”.
Cosi’ come ritiene che la Campania non fosse uno dei punti del
patto del Nazareno: ”Non penso che Caldoro fosse incluso nel
patto”. ”Non mi e’ piaciuta in se’ l’operazione nelle modalita’
– conclude – non voglio pensare a nulla di malizioso, ma non mi
e’ piaciuto lo schema politico ne’ che il capo dell’opposizione
decaduto da senatore avesse un rapporto particolare, segreto con
il presidente del Consiglio