Bianca Pitzorno sarà a Foqus – Fondazione Quartieri spagnoli, per incontrare 300 bambini delle scuole del territorio, appartenenti alle due elementari di “Dalla Parte dei Bambini” e alla statale “De Amicis”. Tra laboratori e dialoghi, cultura 1Pitzorno spiegherà come si trasforma un libro in cartone animato: “Se con la scrittura – spiega Bianca Pitzorno – si può fare di tutto è pur vero che l’animazione permette di aggiungere colori e musiche, rinunciando magari al movimento e alla mimica che permette invece il teatro. Parleremo delle diverse opportunità di esprimere una storia”.
Un viaggio con l’autrice tra letteratura e attualità, momento di importante confronto anche alla luce degli ultimi tragici fatti sulla scena internazionale. I bambini come vivono ed elaborano questi giorni caratterizzati dalla paura? “Credo che si debbano cambiare i paradigmi della discussione, evitando di incorrere nello stereotipo e vanificare l’azione educativa: con i nostri laboratori abbiamo spostato l’attenzione dei bambini sul significato di parole come odio, amore, paura” spiega Rachele Furfaro (Foqus): “mercoledì si parlerà anche di questo”.
– ore 18 In compagnia della giornalista Donatella Trotta, Bianca Pitzorno ripercorrerà i tanti successi della sua straordinaria carriera: “Sono ricordata – commenta – principalmente come narratrice per ragazzi ma si tratta in realtà solo di una piccolissima fetta della mia produzione”.

CASA CIRCONDARIALE DI POGGIOREALE GIOVEDÌ 26 NOV (ore 10)
(I giornalisti interessati a partecipare sono pregati di contattare l’ufficio stampa)
“I detenuti – aggiunge la scrittrice – hanno letto La vita sessuale dei nostri antenati e insieme ci confronteremo sulle tante pagine che raccontano una storia diversa della sessualità femminile prima delle rivoluzioni sessantottine. C’è molta ipocrisia nel restituire le biografie “a letto” della generazione delle nostre nonne e bisnonne, quando il sesso era un tabù che si nutriva di silenzi imposti dall’educazione borghese. Donne che magari mettevano al mondo 13 figli, morivano di parto e sulla lapide erano definite mogli castissime. Il piacere sessuale femminile non era oggetto di conversazione ma in realtà trovava i suoi spazi anche in molti matrimoni felici, negli adulteri, nei casi di omosessualità. Nel libro ricostruisco in maniera completa queste storie e ne parlerò con i detenuti. È una bella esperienza che ho l’occasione di vivere grazie al Premio Napoli, riconoscimento che mi lusinga particolarmente, anche considerando i miei ‘compagni’ di premio, personaggi illustri come Serena Vitale, Paolo Poli e Roberto Paci Dalò”.

Premio Napoli 2015 a Bianca Pitzorno, motivazione della Giuria
“Soggetto nomade” e ambasciatrice della lingua e cultura italiana sui molteplici sentieri della scrittura e dell’invenzione narrativa, traduttrice e a sua volta tradotta in ben 12 lingue, Bianca Pitzorno ha esplorato ed esplora con il suo sguardo pungente, ironico e anticonformista tutti i confini dell’alterità: infantile, giovanile e soprattutto femminile, attraversando differenti generi letterari e orizzonti temporali diversi, dall’antichità ai nostri giorni. In lei radici e ali si fondono, con rigore e leggerezza, tra archeologia preistorica, lingue antiche, grandi classici rivisitati e critica semiologica dell’immagine applicata al cinema e alla televisione in un ampio corpus letterario e critico che, oltre a testimoniare il suo coerente e incessante impegno estetico, offre anche un determinante e più che mai necessario contributo a una pedagogia della letteratura e del pensiero divergente.

I prossimi appuntamenti
Dopo Serena Vitale, Roberto Paci Dalò e Bianca Pitzorno, sarà il vincitore del Premio Napoli 2015 Paolo Poli a fare tappa al Carcere di Secondigliano il 10 dicembre.

La cerimonia di premiazione
Gli appuntamenti fanno da prologo alla cerimonia finale in programma venerdì 11 dicembre 2015 all’Auditorium della Rai di Napoli. In occasione dell’evento, come ormai da prassi, la Fondazione Premio Napoli offre alla città uno spettacolo che vede coinvolto uno degli artisti insigniti (l’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti). Quest’anno, in via eccezionale, gli spettacoli saranno due. Ad aprire la serata sarà Fronti di Roberto Paci Dalò che evoca atmosfere e tracce di un conflitto devastante, la Grande Guerra, in chiave singolare tra cori, musica elettronica, estratti da film originali provenienti da rari materiali in pellicola dell’epoca. Il lavoro sarà presentato in prima assoluta. Chiuderà l’evento Paolo Poli con un uno dei suoi divertenti recital.
A partire da quest’anno anche il Premio Napoli avrà una sua “statuetta” da consegnare ai vincitori: si tratta di Partenope, opera del maestro Quintino Scolavino. I manifesti sono corredati quest’anno da un disegno di Carmine Rezzuti, anch’esso ispirato al tema della sirena bicaudata, diventata l’immagine simbolo del Premio. Cura la comunicazione visiva delle iniziative del Premio Napoli la fotografa Monica Biancardi.