Dal 30 luglio al 2 agosto si sono svolti nel quartiere di Pianura i festeggiamenti in onore del beato Giustino Maria Russolillo (18 gennaio 1891 – 2 agosto 1955) , sacerdote e fondatore delle congregazioni dei Padri e Suore Vocazionisti. Come per gli altri anni, anche stavolta numerosi fedeli e religiosi e religiose vocazionisti hanno voluto dare un caro omaggio al parroco zelante elevato agli onori degli altari il 7 maggio 2011. I festeggiamenti sono stati organizzati con l’instancabile opera degli ‘Amici di don Giustino’ gruppo di laici che collabora attivamente con le diverse iniziative che interessano i Padri Vocazionisti.
Nei giorni immediatamente precedenti si è riflettuto sulla vita, l’opera e quindi il fine dell’opera di don Giustino, guardandoli alla luce dei tempi odierni.
La vita di don Giustino non è stata semplice, ricca di prove fisiche e morali, piena di attacchi interni ed esterni, ma sempre spesa sul versante del bene, sempre più e sempre meglio. La sua vita dice alle nostre quotidiane sofferenze e precarietà di allargare gli sguardi per superare i nostri conflitti e i nostri particolarismi, personali e sociali. Il bene comune ne trarrebbe giovamento. Benché viviamo in un contesto estremamente lacerato e segnato da delinquenza e sporcizia, nessuno di noi può arrendersi. Un santo dice anche questo proprio perché egli è uomo di Dio che vive tra gli uomini, ascoltandone le difficoltà e cercando di porvi giovamento.
L’opera del beato Giustino si esprime con un’impronta fortemente sociale: accogliere quanti vogliono dedicare la loro vita al Signore e che tuttavia non hanno i mezzi necessari per poterlo fare. Visibilmente questo aspetto pratico della figura del parroco beato di Pianura si concretizza nel Vocazionario, un luogo dove si accolgono gratuitamente quanti vogliono diventare sacerdoti. Anche in questo ambito è chiara l’eco per chi vive ed abita la nostra città a non trascurare i veri poveri e bisognosi, gli ultimi.
Il fine della vita e dell’opera di don Giustino è il seminare nel cuore degli uomini la speranza in Cristo quale unico salvatore e per questo i seguaci del beato don Giustino sanno di dover ancora impegnarsi perché un tale modello di vita possa risplendere ancor più nelle loro opere e nelle loro vite.
La processione del giorno 1 agosto ha visto passare per alcune delle strade del quartiere di Pianura l’immagine del beato, accolto da tutti con entusiasmo e numerosi applausi. Passano gli anni (ormai 61) dalla morte di don Giustino, ma il suo ricordo pieno di carità e di zelo non passa.
Un concorso per voci nuove e la trasposizione della vita del beato in un recital a cura di Antonio Esposito ha sottolineato i momenti spirituali dell’intera comunità.
La conclusione dei festeggiamenti si è avuto il giorno 2 con una solenne concelebrazione presieduta dal padre generale dei Vocazionisti, don Antonio Nascimento, che ha richiamato tutti all’impegno e all’entusiasmo nella propria vita cristiana e religiosa.
Può oggi un santo parlare a questa società che naviga e che affoga nel mare di cambiamenti repentini? Certo che può, perché il cuore dell’uomo, per quanto lo si anestetizzi o lo si droghi con tutti i placebo odierni, non potrà che riconoscere solo la voce dell’amore e dell’autenticità. E Giustino Russolillo, parroco santo di Pianura, trasmette ancora oggi amore e sincerità.
A cura di Vittorio Zeccone