La commissione Ambiente, presieduta da Marco Gaudini, ha approfondito oggi con l’assessore all’Ambiente Del Giudice ed il responsabile del procedimento relativo alla bonifica da amianto dell’edificio di via Grottole nel territorio di Pianura, lo stato dell’intervento, il problema di come evitare futuri sversamenti abusivi e della possibile nuova destinazione dell’edificio appartenente alla Asl. La riunione, ha esordito il presidente Gaudini, indetta con lo scopo di verificare l’andamento dei lavori per la bonifica da amianto nell’area di via Grottole all’incrocio di via dell’Avvenire, una vicenda nella quale va valorizzato anche il percorso, iniziato con un’assemblea pubblica nella sede della Nona Municipalità, indice del coinvolgimento dei cittadini che hanno così potuto anche monitorare le varie fasi dell’intervento. Questo aspetto è stato anche positivamente messo in risalto da uno dei rappresentanti dei comitati degli abitanti di Pianura, Mario Raimondi, che ha auspicato lo stesso metodo del coinvolgimento dei cittadini per definire una nuova destinazione d’uso per l’edificio di proprietà della Asl, ora in stato di degrado. Come ha confermato l’ingegnere Pasquale Baiano, responsabile del procedimento, il cantiere è arrivato alla fase
finale, quella del collaudo e della rendicontazione all’agenzia regionale per l’ambiente; fatte le ultime verifiche, l’area potrà essere dissequestrata. Significativi i numeri del materiale asportato: 415 metri cubi di materiale contenente amianto e 131 metri cubi di altro materiale, come imballaggi, pneumatici, anche un motorino. Quanto alle analisi compiute prima e nel corso dell’intervento, anche sui terreni, queste hanno dimostrato che non c’è stato inquinamento del territorio. Il problema attuale è come garantire che l’area non sia oggetto di nuovi sversamenti abusivi: se da un versante dell’area sarà utile la recinzione da realizzare a cura di Napoli Servizi e la vigilanza dei cittadini (utile la presenza del nuovo centro giovanile di Pianura a pochi metri), sull’altro versante potrà essere utile l’apertura al traffico della bretella della tangenziale di Pianura, ipotesi alla quale la Municipalità sta lavorando. L’assessore all’Ambiente Del Giudice ha ribadito che, quando è in gioco la salute dei cittadini, l’amministrazione fa ogni sforzo; l’intervento ha eliminato, secondo una precisa tempistica, il pericolo costituito dall’amianto e va valutata positivamente anche la buona pratica del tavolo tecnico che ha coinvolto tutti i soggetti istituzionali coinvolti. L’intervento di via Grottole va comunque inquadrato nell’iniziativa che si sta portando avanti, con un apposito stanziamento in bilancio, per la bonifica e il presidio di ben 66 siti individuati come sversamenti abusivi. Nell’immediato, per evitare che nell’area bonificata si verifichino altri sversamenti, oltre ad una verifica sulla possibilità di utilizzare le telecamere mobili che anche in zona sono state posizionate da Asìa, va comunque previsto un intervento volto a murare gli accessi all’edificio ed anche una staffetta tra le varie forze dell’ordine presenti in zona per controlli periodici. Quello del presidio per evitare che, una volta compiuta la bonifica, si verifichino altri sversamenti abusivi è il problema principale per il consigliere Vernetti (Dema) per il quale è indispensabile attrezzare con un sistema di videosorveglianza la zona; se la bonifica può considerarsi una vittoria di tutte le forze messe in campo, a cominciare dai cittadini, ha suggerito Felaco (Dema), analogo metodo di coinvolgimento, nei confronti anche della Regione al fine di individuare i finanziamenti necessari, deve essere adottato per definire una nuova destinazione d’uso per l’edificio, una volta verificato che la Asl non è interessata ad usarlo e che lo stesso sia recuperabile; anche per Palmieri (Napoli Popolare) la destinazione dell’edificio, che è ormai degradato, è la principale leva per non vanificare il lavoro fatto, senza sottovalutare però che la spinta ad intervenire è stata data in questa occasione da un provvedimento coercitivo, e che la procedura scelta, quella dei lavori di somma urgenza per un importo elevato, circa mezzo milione di euro, è discutibile quanto ad opportunità, e che, infine, sono necessarie altre verifiche per escludere in via definitiva che nell’area, come segnalato dalla Asl, non vi siano altri materiali tossici.