Torna per la Pasqua l’appuntamento con la liturgia della settimana santa anche al Centro di Cultura Domus Ars di Napoli: domani e sabato 20 aprile, alle 21, in scena Miserere – Cantare la Passione, cantata popolare scritta e
diretta da Carlo Faiello, prodotta dall’Associazione “Il Canto di Virgilio” e patrocinata dalla Regione Campania. “Questa edizione del concerto-spettacolo in forma di oratorio vede protagoniste sei donne – si afferma in una nota – Antonella Stefanucci nel ruolo della Madonna, Antonella Morea in quello della corifea e, accanto a loro, altre quattro voci napoletane come Patrizia Spinosi, Fiorenza Calogero, Marianita Carfora e Elisabetta D’Acunzo. Queste ‘cantatrici’ della tradizione orale rappresentano il corteo delle antiche cerimonie religiose o delle rappresentazioni popolari del Sud. Con il loro canto ‘raccontano’, ognuna a modo suo, il dolore di Maria e la sofferenza di Cristo”. “Ho immaginato uno spettacolo sulla religiosita’ popolare, un dramma cantato e recitato in forma dialettale che raccoglie idiomi diversi della Campania. Una passione laica che proviene dalle antiche processioni e cerimonie del Sud Italia. Antonella Stefanucci e’ la Madonna, straziata dal dolore per il figlio in croce che rappresenta la condizione degli umili, sottomessi e umiliati dal potere dominante” dice Faiello. Il musicista partenopeo ha condotto infatti una serie di ricerche su parte del repertorio musicale para-liturgico di tradizione orale della Campania. Gli studi si sono focalizzati sui canti e le liturgie nel
Cilento antico, zona vesuviana, Terra di Lavoro, Costiera
Amalfitana. Un flusso sonoro di “canto sacro”, di materia
linguistica dialettale e non, di musica etnica, modalita’
lessicali e gestuali carico di significati e di stratificazioni.
A cio’ si aggiungono le composizioni originali di Faiello.
Sulla scena anche il Quartetto Santa Chiara, Pasquale
Nocerino al violino, Ivana Pisacreta al violoncello, Edo Puccini
alla chitarra e Francesco Siscignano al clarinetto. Testi e
musiche di Carlo Faiello.
L’interpretazione drammaturgica della madre di Cristo,
interpretata da Antonella Stefanucci, e’ quella sofferente di
ciascuna madre dinnanzi alla morte del proprio figlio.
” la prima volta che approccio a questo tipo di repertorio
legato alla tradizione. Maria, madre di Cristo morto sulla croce
pero’, non mi e’ estranea. Sono infatti una seguace
dell’Addolorata che si trova nella chiesa di piazza Trieste e
Trento alla quale spesso mi rivolgo. Inoltre in questi anni ho
fatto parte del comitato per la beatificazione di Nina Moscati,
dopo aver interpretato questo personaggio nel film per la tv di
Giacomo Campiotti “Giuseppe Moscati- ‘amore che guarisce” con
Beppe Fiorello. Al di la’ dei cori, il mio ruolo e’ legato alla
interpretazione drammaturgica del personaggio di Maria
addolorata. Al mio fianco, grandi voci interpreti della canzone
partenopea”.
Lo strazio e la tragedia sono messi a nudo anche attraverso
il canto e la voce di Antonella Morea, tra i pezzi cantati ci
sono: “Rose e spine”, “Mie’ttece ‘e mane” e altre. “Misere e’ un
viaggio musicale nella passione morte e resurrezione di Cristo
che Carlo Faiello ripropone alla Domus Ars con canti popolari e
brani riscritti da lui. Da tanti anni faccio parte di questa
cantata popolare. Quest’anno il gruppo femminile e’ molto forte
e io ho ritrovato molte delle mie compagne di Gatta Cenerentola.
Nello spettacolo sono la piu’ adulta delle donne e racconto
cantando quello che la Madonna ha visto del suo povero figlio
flagellato e inchiodato. Tra i tanti brani che interpreto,
Faiello mi ha affidato anche l’ultimo da lui composto, che narra
un dolore umano ormai sublimato da una resurrezione di luce e di
cambiamento: Rosa e spine”.