Davanti alla curia, nella basilica vaticana, Papa Francesco apre le celebrazioni pasquali con la messa del Crisma lanciando un appello a cardinali, vescovi e monsignori, di fare tutto quello che Gesù dice per essere «preti da strada», aperti il più possibile alla gente, all’ascolto di tutti. «Bisogna stare attenti a non cadere nella tentazione di farsi idoli di alcune verità astratte. Sono idoli comodi, a portata di mano, che danno un certo prestigio e potere e sono difficili da riconoscere. Perchè la verità-idolo si mimetizza, usa le parole evangeliche come un vestito, ma non permette che le si tocchi il cuore. E, ciò che è molto peggio, allontana la gente semplice dalla vicinanza risanatrice della Parola e dei Sacramenti di Gesù».
Essere «preti di strada», ha chiarito il Papa, significa stare «sempre» vicini alla gente. «La vicinanza – ha sottolineato – è più che il nome di una virtù particolare, è un atteggiamento che coinvolge tutta la persona, il suo modo di stabilire legami, di essere contemporaneamente in sè stessa e attenta all’altro. Quando la gente dice di un sacerdote che è vicino’, di solito fa risaltare due cose: la prima è che c’è sempre’ (contrario del ’non c’è mai’: ’Lo so, padre, che lei è molto occupato’ – dicono spesso). E l’altra è che sa trovare una parola per ognuno. Parla con tutti, dice la gente: coi grandi, coi piccoli, coi poveri, con quelli che non credono… Preti vicini, che ci sono, che parlano con tutti… Preti di strada». Anche Gesù – ha notato il Papa – «avrebbe potuto perfettamente essere uno scriba o un dottore della legge, ma ha voluto essere un evangelizzatore, un predicatore di strada, il Messaggero di buone notizie per il suo popolo»
Papa Francesco è arrivato nella basilica vaticana alle nove in punto per celebrare la messa crismale’ dove per tradizione si rinnovano le promesse fatte al momento dell’ordinazione; quindi si benedice l’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni e del crisma. Si tratta della prima delle celebrazioni del Triduo pasquale.