Padre e figlio rapinatori seriali. L’attivita’ criminale dei due e’ stata bloccata dai carabinieri di Santa Margherita Ligure dopo un colpo compiuto il 21 settembre scorso a Rapallo (Genova). E’ stata l’abitudine dei due di mettere sempre nel mirino commercianti che andavano in banca a consegnare gli incassi a tradirli. L’intuito di un carabiniere che ha notato il modus operandi di certi banditi si ripeteva ha portato i militari sulle tracce dei banditi, due trasfertisti napoletani. In manette sono finiti Luigi Di Perna, 56 anni, e il figlio Antonio, 37. Il primo era stato arrestato a Genova un paio di giorni dopo la rapina a Rapallo, il secondo ieri in piazza Mercato a Napoli. Il 21 settembre scorso, padre e figlio hanno aspettato che la titolare di una macelleria uscisse dal negozio per andare in banca a depositare l’incasso della settimana: l’hanno aggredita in strada e le hanno portato via la borsa con 5000 euro. Alcuni cittadini hanno provato a bloccare ma i due sono fuggiti su uno scooter. Anche le testimonianze dei cittadini hanno aiutato le indagini. L’anno prima a Recco (Genova), avevano compiuto un colpo con la stessa azione ai danni di un benzinaio che stava portando i soldi in banca. Anche in quel caso vennero presi dopo una breve indagine. I carabinieri stanno approfondendo le indagini: il sospetto e’ che la coppia possa contare su appoggi fra il Golfo Paradiso, il Tigullio e il ponente di Genova, dove hanno una residenza fittizia. Padre e figlio sono pendolari del crimine: si spostano fra Napoli e la Liguria per compiere rapine. Nel passato del padre ci sono vari precedenti specifici e il figlio ‘allievo’ pare poter seguire le orme del papa’. I carabinieri indagano per trovare i complici liguri, basisti capaci di fornire indicazioni precise sulle abitudini delle vittime. Gli inquirenti sospettano che i due possano essere collegati all’uomo napoletano arrestato alcune settimane fa dopo aver rapinato l’ex presidente di Confindustria Genova Giovanni Calvini, di un prezioso orologio