Non ce la facciamo più centinaia di miei colleghi dicono tutti la stessa cosa,non è vero che abbiamo ancora posti letto disponibili per pazienti Covid. Non vorremmo trovarci a dover scegliere chi va curato e chi no». Quando si arriverà a questo che le parole di Pierino Di Silverio, medico del Monaldi, sono ormai un dato di fatto saranno andati a farsi benedire principi etici come l’«appropriatezza clínica» o la «proporzionalità delle cure» ma anche l’articolo 32 della Costituzione, secondo il quale «la salute è un diritto fondamentale dell’individuo. In Campania oramai siamo al collasso, ed è una cosa che stiamo dicendo da tempo. Ma scusi, secondo lei rinviare un’ambulanza ad altri presidi perché gli ospedali sono intasati o lasciare pazienti per ore nell’autolettiga non è già uno scegliere come e chi curare? Io, invece, mi chiederei perché deve essere il medico a dover fare una scelta del genere». Io le chiedo perché si è arrivatì a un assurdo tale. «Assurdo è stato cancellare tutte le degenze di medicina ordinaria, fatto salvo per le oncologie e le urgenze, per attrezzare posti letto Covid. Dal 16 ottobre scorso una delibera regionale ha bloccato tutta l’altra assistenza che non sia Covid. Non le sembra anche questo uno scegliere cosa curare. Andiamo…». Restiamo per un momento sul punto della “scelta”. Ci sono doveri bìoetici, ma anche un articolo della Costituzione che impone cure uguali per tutti. Pensa a una sospensione dei diritti costituzionali? «Certo che no, non voglio dire o arrivare a questo. Ma quando il sistema collasserà o si sceglierà chi curare o il governo dovrà autorizzare il trasporto dei nostri pazienti fuori regione». Insomma, l’equazione qui in Campania è stata: mancano posti letto, si attivano posti letto. «Equazione errata, perché sul territorio la situazione è tutt’altra. Faccio un esempio solo: ci sono ospedali che per la loro strutturazione, parlo di quelli definiti monobtocco, la separazione dei percorsi fra pazienti Covid e non-Covid, o è difficile da fare o in alcuni casi non è proprio stata fatta. E sa questo cosa comporta?». Sento che sta per spiegarmelo. «Nell’ultimo mese e mezzo si è infettato in Campania il 30% degli operatori. Nelle prossime settimane sarà sempre peggio e se la curva pandemica non si “raffredda” noi scoppiamo. Abbiamo una valanga di pazienti che necessita di cure, non tutti da terapia intensiva ma che restano troppo tempo in ospedale». Dove si è sbagliato allora? «Il caro De Luca non ha pensato di inserire nell’unità di crisi regionale i medici. Loro, si, sono sul campo. Si è chiuso nella sua torre e basta.