Oltre un milione di italiani e’ positivo al Covid, con la pressione ospedaliera che cresce di
giorno in giorno e che portera’ , da oggi, nove regioni e le due
province autonome di Trento e Bolzano a colorarsi di giallo.
Numeri mai registrati da inizio pandemia, ai quali si aggiungono
quelli dell’Istituto Superiore di Sanita’ , che parla di
un’impennata di casi soprattutto negli under 19, quella fascia
di eta’ ancora in piena fase di vaccinazione. E proprio la
campagna vaccinale sembra ormai in una fase di stallo per quanto
riguarda le prime dosi: in una settimana infatti – esclusi i
bimbi tra i 5 e gli 11 anni – ne sono state somministrate appena
122 mila, con 5,5 milioni di italiani ancora senza
inoculazione.
Il primo bollettino del 2022 registra 141.262 nuovi
contagiati in 24 ore, con un tasso di positivita’ al 13%. Si
tratta del terzo giorno consecutivo in cui il numero di casi
supera la soglia delle 100 mila unita’ . Le vittime, invece, sono
state 111, dato che fa salire il totale dei morti da inizio
pandemia a oltre 137 mila. Ad incidere, nell’ultima settimana,
sono in particolare i casi tra i ragazzi sotto i 19 anni, ed in
particolate fra i 16 e i 19 anni e sotto i 12 anni. Il 26% dei
casi totali, infatti, e’ di eta’ scolare, di cui 48% nella fascia
d’eta’ 6-11 anni, 36% fra 12-19 anni e solo l’11% e il 5%
rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni.
Numeri che, inevitabilmente, si traducono in una maggiore
pressione ospedaliera, come confermato dal monitoraggio dell’Iss
e di Agenas. Ad oggi il tasso di occupazione delle terapie
intensive e’ del 12,9% (con 10 regioni oltre il 10%) e quello
delle aree mediche al 17,1%. Continua ad aumentare rapidamente
anche l’incidenza dei casi Covid, raddoppiata negli ultimi sette
giorni. Si e’ passati dai 351 casi per 100 mila abitanti della
scorsa settimana ai 783 della settimana che sta per concludersi.
L’Rt medio e’ stato pari a 1,18, leggermente in aumento rispetto
alla settimana precedente (era pari a 1,13) ed ancora sopra la
soglia epidemica. Si tratta di dati che, presumibilmente,
lieviteranno ancora nei prossimi giorni, quando si faranno
sentire i postumi delle festivita’ . Al momento l’unica certezza e’
che da lunedi’ quattro nuove regioni (Lombardia, Piemonte, Lazio
e Sicilia) raggiungeranno in zona gialla Calabria, Friuli
Venezia-Giulia, Liguria, Marche, Veneto, Bolzano e Trento. Un
passaggio che, con l’obbligo della mascherina all’aperto
disposto dall’ultimo decreto, non cambiera’ sostanzialmente
niente, ma che fa risuonare un campanello d’allarme sulla
situazione negli ospedali. Una “raccomandazione”, per cosi’ dire,
a rispettare le norme per evitare la zona arancione che, invece,
si tradurrebbe in divieti e restrizioni in particolare per i non
vaccinati.
L’unico argine alla diffusione del virus, che in Italia per
il 21% e’ rappresentato dalla variante Omicron, resta il vaccino,
sulla cui estensione dell’obbligatorieta’ in tutti i luoghi di
lavoro si stanno interrogando le forze politiche. Al momento il
numero piu’ alto di non vaccinati e’ nella fascia tra i 40-49 anni
(1.202.480) e in quella 50-59 anni (1.021.601). Quasi la meta’
degli under 19 (il 48,9%) non ha invece ancora fatto alcuna
dose, ma a pesare sul dato sono le vaccinazioni dei bambini tra
i 5 e gli 11 anni, partite solo due settimane fa. Nella fascia
tra i 12 e i 19 anni, infatti, i ragazzi senza alcuna dose sono
818.816. A confermare la validita’ del vaccino sono ancora i dati
forniti dall’Iss secondo i quali gli over 80 senza dose hanno un
rischio di ricovero otto volte superiore rispetto ai vaccinati
completi da almeno 120 giorni e 41 volte superiore rispetto ai
vaccinati con booster. Numeri fotocopia sui tassi di decesso
della stessa fascia: i non vaccinati rischiano di morire nove
volte di piu’ rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro i
150 giorni e 56 volte di piu’ rispetto ai vaccinati con dose
aggiuntiva/booster.